Il 7 gennaio si apriranno le vendite della nuova Model 3 prodotta nello stabilimento di Shanghai. Intanto l'azienda di Elon Musk festeggia un nuovo record: lo scorso anno sono state 367.500 le vetture consegnate, il 50% in più rispetto al 2018
Un 2019 soddisfacente per Tesla, che per l’anno appena concluso ha dichiarato un aumento delle vendite globali di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. Un record ottenuto anche grazie alle 112 mila elettriche consegnate nel quarto trimestre 2019 (circa 20 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2018), per un totale di 367.500 unità nei 12 mesi: risultato, quest’ultimo, in linea con le aspettative dell’azienda di Elon Musk, che aveva stimato una forchetta tra le 360 mila e 400 mila vetture.
I numeri più alti li ha ottenuti la Model 3, che nell’ultimo trimestre dell’anno ha registrato vendite per 92.550 unità, ovvero il 47% in più rispetto al 2018 e, soprattutto, oltre le aspettative degli analisti, che avevano stimato 87.900 vetture. E quanto alla berlina, la sua prima produzione cinese sarà inaugurata con l’inizio delle consegne il 7 gennaio prossimo, nell’evento che si terrà proprio all’interno dello stabilimento di Shanghai, l’unico polo produttivo che il costruttore di Palo Alto ha al di fuori degli Stati Uniti.
Non solo, perché Tesla in questi giorni ha anche fatto sapere di aver ribassato il prezzo della sua berlina “made in China”. Dai 51 mila dollari (355.800 yuan) di partenza, la Model 3 scenderà infatti a 46.400 dollari (323.800 yuan cinesi), prezzo che potrebbe ridursi ancora – fino a circa 42.900 dollari (299.050 yuan) – considerando anche gli incentivi del governo cinese per l’acquisto di veicoli a zero emissioni. Una mossa, questa, che dimostra ancora una volta quanto quello della Cina sia un mercato e un Paese su cui Musk intenda puntare sempre di più.
Ma nelle ultime settimane si è parlato di Tesla anche riguardo ai sinistri, in alcuni casi mortali, causati dalle elettriche in modalità di guida semi-autonoma. Negli Stati Uniti, infatti, una Model S e due Model 3 sono state protagoniste di tre incidenti stradali, provocando la morte di tre persone: due in California, conducente e passeggero di una Honda Civic colpita mentre la Model S usciva a gran velocità dall’autostrada; la terza nello stato dell’Indiana, il passeggero della Model 3 che era andata a colpire un camion dei pompieri parcheggiato a bordo strada.
A causare l’ultimo incidente avvenuto a inizio dicembre, nel Connecticut, è stata un’altra Model 3 e di nuovo con l’Autopilot inserito, tamponando una vettura della polizia ferma a prestare soccorso a un’auto in panne; un evento che fortunatamente si è risolto senza feriti o vittime. A questi episodi, la Casa californiana ha risposto ribadendo che la funzione dell’Autopilot è di supporto al conducente, e che pur trattandosi di un sistema molto avanzato, non può essere utilizzato indipendentemente dalle capacità e dall’attenzione dell’automobilista.