Il successo è una forte spinta al centrosinistra e una prima bocciatura per il governo in carica guidato dai conservatori, ora sotto attacco anche da parte della destra sovranista e nazionalista. La presidente uscente, la conservatrice Kolinda Grabar Kitarovic, ha ottenuto il 47,3%
Il socialdemocratico Zoran Milanovic, ex premier e candidato del centrosinistra unito, è il nuovo presidente della Croazia. Ha vinto le elezioni ottenendo al ballottaggio il 52,7 per cento dei consensi. Nettamente sconfitta la presidente uscente, la conservatrice Kolinda Grabar Kitarovic, alla quale è andato il 47,3% dei voti. La sconfitta di Kitarovic rappresenta anche un duro colpo per il premier Andrej Plenkovic, capo dell’Unione democratica croata (Hdz, conservatori), che ha pienamente appoggiato la presidente uscente. L’alta astensione registratasi nelle regioni che tradizionalmente votano per i conservatori è un chiaro segnale di protesta contro il corso moderato ed europeista di Plenkovic, il cui Paese il primo gennaio ha assunto la presidenza semestrale di turno dell’Unione europea.
La leadership di Plenkovic è costantemente sotto attacco sia da parte della destra populista extraparlamentare sia dall’ala nazionalista all’interno del suo partito e la sconfitta rafforzerà i suoi rivali che hanno già annunciato di volerlo sfidare al congresso dell’Hdz, in programma in estate, con l’obiettivo di spingere il partito più a destra e aprirlo a possibili alleanze con formazioni di matrice sovranista ed euroscettica. La destra sovranista e nazionalista al primo turno di due settimane fa ha ottenuto il 25 per cento con il proprio candidato, il cantante Miroslav Skoro.
Ma Plenkovic dovrà ora fare i conti anche con rinnovati attacchi da sinistra, dato che la vittoria di Milanovic, il cui insediamento alla presidenza avverrà a metà febbraio, preannuncia una difficile coabitazione tra i due. In campagna elettorale infatti il leader socialdemocratico ha spesso preso di mira il governo, specie alcuni ministri percepiti come corrotti o incompetenti, promettendo di usare i poteri presidenziali per combattere la corruzione e il clientelismo politico. Il successo di Milanovic è anche una forte spinta al centrosinistra che dopo anni di sconfitte elettorali, può ricominciare a sperare in una ripresa di consensi in vista delle elezioni politiche in programma l’autunno prossimo.
Oltre alla insoddisfazione per il governo, a favore di Milanovic ha giocato il suo profilo moderato, democratico ed europeista, accompagnato da un senso di forte realismo politico e da una immagine di onestà e incorruttibilità. In campagna elettorale non ha voluto fare grandi promesse, ricordando che il presidente della Repubblica in Croazia ha pochissimi poteri e modeste competenze in materia di difesa e di politica estera, portando comunque una forte valenza simbolica e morale essendo eletto direttamente dal popolo. Per questo Milanovic ha soprattutto parlato di tolleranza e rispetto delle diversità sociali e ideologiche. Il 53enne diplomatico di carriera è stato dal 2011 al 2015 premier croato, per perdere poi due volte di seguito, nel 2015 e nel 2016, le elezioni politiche contro i conservatori. Subito dopo la diffusione in serata dei primi exit poll, Milanovic si è rivolto sui social con un “Grazie a tutti” ripetendo lo slogan della sua campagna elettorale “Per una Croazia normale!”.