Le accuse a suo carico hanno portato alla nascita del movimento #MeToo. E sono stati moltissimi gli uomini potenti, in diversi settori non solo quello dello spettacolo a essere travolti e costretti a lasciare i loro posti di lavori. Intanto è arrivata la notizia che la magistratura di Los Angeles ha spiccato un nuovo capo di accusa per crimini sessuali contro l'ex produttore
A quasi due anni dall’esplosione dello scandalo è iniziato a New York il processo a Harvey Weinstein, l’ex produttore di Hollywood travolto da un’ondata di denunce di aggressioni sessuali. Il 67enne è arrivato in aula usando un girello, a seguito di un recente intervento alla schiena. L’udienza all’uomo accusato di diversi episodi di molestie e violenze sessuali è stata dedicata a questioni procedurali ed è stata molto breve. Le accuse a suo carico hanno portato alla nascita del movimento #MeToo. E, dopo l’ondata di denunce, sono stati moltissimi gli uomini potenti, in diversi settori non solo quello dello spettacolo a essere travolti e costretti a lasciare i loro posti di lavori. La selezione della giuria comincerà martedì. Le accuse che dovrà affrontare sono stupro e aggressione sessuale.
Intanto, poche ore dopo l’inizio del processo, è arrivata la notizia che la magistratura di Los Angeles ha spiccato un nuovo capo di accusa per crimini sessuali contro l’ex produttore. La procuratrice della città californiana Jackie Lacey vuole processare l’ex boss di Miramax per aver stuprato una donna e aggredito sessualmente un’altra il 18 e 19 febbraio 2013, pochi giorni prima della serata degli Oscar, entrambe in camere d’albergo. La Lacey ha suggerito una cauzione da cinque milioni di dollari. Se riconosciuto colpevole, Weinstein rischia fino a 28 anni di prigione.
Nell’ambito del processo a New York, l’ex produttore 67enne affronta l’accusa di avere stuprato una donna nella stanza di un hotel di Manhattan nel 2003 e di avere costretto un’altra donna a un altro rapporto sessuale nel 2006. Per la scelta della giuria ci potrebbe volere un po’ di tempo. Gli avvocati di Weinstein avevano chiesto di trasferire il processo fuori da Manhattan, ma un tribunale ha respinto questa richiesta. Weinstein ha sempre sostenuto di essere non colpevole e che ogni rapporto sessuale fosse consensuale. In caso di condanna, per le accuse più gravi rischia l’ergastolo obbligatorio. Perché questo succeda, i procuratori devono dimostrare che Weinstein avesse un’abitudine a stuprare le donne.
Per questo motivo l’accusa conta di chiamare a testimoniare l’attrice Annabella Sciorra, la quale racconta che Weinstein si è introdotto a forza nel suo appartamento nel 1993 o 1994 e l’ha stuprata dopo che lei aveva recitato in un film del suo studio cinematografico. I procuratori vogliono inoltre che i membri della giuria ascoltino alcune delle oltre 75 donne che si sono fatte avanti pubblicamente per accusare l’oggi 67enne di cattiva condotta sessuale, che va dalla molestia all’aggressione. Le prime accuse furono portate alla luce dal New York Times e dal New Yorker a ottobre del 2017. La legale di Weinstein, Donna Rotunno, sostiene che la causa sia debole e conta di interrogare in contraddittorio le accusatrici in modo aggressivo. Tra le vittime dell’ex produttore anche Asia Argento.