Traffico in tilt sull’autostrada A14, in direzione Nord, verso il casello di Città Sant’Angelo – Pescara Nord. Si contano almeno 9 chilometri di coda per i tir incolonnati in prossimità delle uscite autostradali a causa dell’interdizione ai mezzi pesanti del tratto compreso tra Pescara Nord e Atri-Pineto, come è stato disposto dal gip del Tribunale di Avellino nell’indagine sulla sicurezza e la manutenzione delle autostrade da parte di Aspi, la società del gruppo Atlantia. L’indagine aveva portato al sequestro preventivo delle barriere bordo ponte di nove viadotti e a otto indagati tra cui tre manager di Autostrade per l’Italia, sotto accusa per aver “sostituito i precedenti tirafondi ‘Liebig Plus – aveva scritto il gip a maggio – con barre filettate inghisate in malta cementizia, compromettendo notevolmente la capacità di contenimento delle barriere in caso di urto con veicolo pesante”. La decisione era arrivata dopo la strage di Acqualonga del luglio 2013, quando un pullman di pellegrini precipitò da un viadotto sulla Napoli-Canosa nel territorio di Monteforte Irpino provocando la morte di 40 persone.

Ma se la sicurezza non può essere derogata, è il traffico a risentirne: code sul tutto il tratto autostradale a partire da Pescara Ovest e rallentamenti negli altri tratti abruzzesi interessati dai restringimenti di carreggiata conseguenti al sequestro dei viadotti, così come sul raccordo autostradale Chieti-Pescara e la variante statale 16. E ancora: caos a Montesilvano (Pescara), dove sono stati disattivati tutti i semafori, mentre resta chiusa sempre come conseguenza dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria la stazione di Roseto degli Abruzzi (Teramo) in uscita per chi proviene da nord e in entrata per chi è diretto verso nord dove il casello è bloccato dal 7 dicembre scorso. A monitorare la situazione viabilità è il Centro operativo autostradale (Coa) di Città Sant’Angelo (Pescara). Una situazione che dura da tempo: già nel weekend precedente il Natale le code avevano mandato in tilt l’autostrada, con incolonnamenti che hanno raggiunto i 23 chilometri e tempi di percorrenza Ancona-Pescara – tratto di meno di 150 chilometri per cui in condizioni normali si impiega circa un’ora e trenta – di oltre sette ore.

Insomma, un ritorno dalle vacanze da incubo. Così Autostrade per l’Italia ha dato la possibilità agli automobilisti che sono transitati sulla A14 tra le 12 di domenica 5 gennaio e alle 10 di martedì 7 gennaio di chiedere un rimborso. Nel dettaglio, il rimborso sarà riferito al pedaggio corrisposto per la “porzione di tratta percorsa tra Vasto Nord e Porto S. Elpidio verso Ancona e pari al 100% dell’importo se la velocità media registrata dai sensori presenti su strada risulterà inferiore ai 50 km/h nella fasce orarie in cui è avvenuto il transito o del 50% se inferiore a 60 km/h”.

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