Oggi la funzionaria, sospesa dalla funzione dalla ministra dell'Interno perché indagata per induzione a dare utilità, ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari
A cinque giorni dagli domiciliari Paola Galeone, ex prefetta di Cosenza, “ha reso la propria versione dei fatti con assoluta limpidità, coerenza e tranquillità. Ora aspettiamo le determinazioni del giudice, al quale abbiamo chiesto di rivedere la sua determinazione in ordine anche alla misura”. Oggi la funzionaria, sospesa dalla funzione dalla ministra dell’Interno perché indagata per induzione a dare utilità, è stata interrogata dal giudice per le indagini preliminari.
“Non posso rivelare particolari – ha spiegato l’avvocato Franco Sammarco, alla fine dell’interrogatorio di garanzia dinnanzi al gip. – ma in ogni caso è stata fornita una versione realistica dei fatti e a breve saprete, quando sarà possibile sapere. Dell’imprenditrice Falcone (che ha presentato la denuncia da cui è scaturito il suo arresto, ndr) ha parlato in termini di assoluta cordialità”. “Per quanto riguarda la dottoressa Galeone non sta benissimo – ha detto Sammarco – perché è un prefetto che si trova in questo momento nella situazione che conoscete, peraltro con una particolare attenzione degli organi di informazione, anche fuori regione, direi anche un po0 innaturale, però si difende”. Secondo Sammarco, l’attenzione mediatica nei confronti del caso sarebbe stata “più che troppa, direi ‘troppo pilotata’. A me non è mai capitato, in oltre 40 anni di professione, che in tempo reale si conquistassero pagine intere di quotidiani nazionali. In genere siamo abituati ai trafiletti, ma va bene così. Ora il giudice dovrà decidere sulla misura e poi valuteremo il da farsi, compreso l’eventuale ricorso al Riesame“. L’indagata è accusata di aver intascato 700 euro da un’imprenditrice che però prima aveva denunciato i fatti alla Polizia.