A rivelare questo retroscena è Sabina Ciuffini, ex valletta di Mike Bongiorno a "Rischiatutto", che in un'intervista al Corriere della Sera ha raccontato alcuni aneddoti di quei tempi, rivelando i difficili inizi del programma e il trattamento che veniva riservato all'epoca al presentatore
“Al teatro delle Vittorie c’ era un funzionario cattivissimo, tale dottor Salvi. Trattava Mike come una pezza da piedi. Lo vidi sbatterlo contro il muro. Lui non reagiva mai“. A rivelare questo retroscena è Sabina Ciuffini, ex valletta di Mike Bongiorno a “Rischiatutto“, che in un’intervista al Corriere della Sera ha raccontato alcuni aneddoti di quei tempi, rivelando i difficili inizi del programma e il trattamento che veniva riservato all’epoca al presentatore. “Quando entrai in confidenza cominciai a chiamarlo ‘Il soldato Mike’ – spiega Sabina Ciuffini -. Nessuno ci filava e alla prima puntata sbagliammo persino l’Inno di Mameli. Dopo i primi svarioni cambiarono l’autore e, alla terza puntata, con la signora Longari, facemmo il botto. Ventotto, trenta milioni di persone ci guardavano tutte le settimane”.
“Però Salvi non mi poteva vedere. Alla cena di fine anno mi disse: ‘Lei non mi piace, voglio sostituirla’. Da farmi piangere! Lì Mike s’ impuntò: ‘Squadra che vince non si cambia’, si rifiutò di vedere altre ragazze. A partire da una certa puntata mi allungarono la gonna – racconta ancora l’ex valletta -. Tra i concorrenti c’ era un sagrestano e pare che il Papa ci guardasse. Era un gioco, doveva durare pochi mesi e continuò per cinque anni. E dire che era partito male“, conclude.