I giornalisti della storica emittente bolognese hanno lanciato un appello contro la chiusura. Il presidente del Cda di Netlit, Renato Truce pubblica sul sito una controrisposta in cui smentisce la ricostruzione. Il direttore responsabile Riccardo Tagliati in difesa dei colleghi: "Vuole spostare i lavoratori sotto altre testate, i cui direttori sono l’editore stesso, suoi familiari e rappresentanti della compagine societaria di maggioranza. Un accentramento del potere che lede l’idea stessa di giornalismo"
Ancora acque agitate per Radio Città del Capo. Dopo l’appello dei giornalisti della storica emittente di Bologna che hanno annunciato l’intenzione dell’editore di voler “zittire” la radio e “smantellare la redazione”, arriva una replica firmata dal presidente del cda di Netlit, Renato Truce, e “dai giornalisti e tecnici della società”. “Nessuna circolare ha mai parlato di zittire l’emittente o di eliminare i programmi locali di cronaca, politica e cultura e di smantellare la redazione di Bologna” smentiscono, “ma, al contrario, si chiede di incrementare gli spazi informativi autoprodotti, contribuendo alla costruzione di una moderna ed efficiente stazione radiofonica, utilizzando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie”. In più – assicurano – “non sarà azzerato lo spazio che la radio sta dando alla politica regionale, in un momento decisivo per l’Emilia-Romagna: almeno fino al 31 gennaio andrà regolarmente in onda la trasmissione quotidiana ‘Oltre le mura’”. E aggiungono che “la redazione sarà specializzata sui temi dell’Ambiente e della Sostenibilità”. Bollano, poi, come “fake news”, “l’ordine di sospendere la cronaca locale: si è chiesto semplicemente di sospendere la sperimentazione dell’agenda quotidiana dedicata agli appuntamenti bolognesi (Real time e Plancton) in onda e di riproporla in altre forme multimediali”. Per quanto riguarda “l’indebito utilizzo degli spazi e del personale di Radio Città del Capo”, di cui l’editore ha parlato in una circolare ai lavoratori, “è riferito unicamente alla realizzazione e messa in onda di programmi estranei alla nostra emittente”.
Ma il direttore responsabile di Radio Città del Capo, Riccardo Tagliati, oggi, in una lettera a lettori e ascoltatori illustra tutta un’altra realtà. “La maggioranza che in questo momento controlla NetLit – spiega – ha deciso di portare avanti una trasformazione radicale della testata che lavoratori e direttore non condividono nella sostanza e sopratutto nei modi. L’editore vuole spostare i lavoratori di Radio Città del Capo sotto altre testate di NetLit, i cui direttori sono l’editore stesso, suoi familiari e rappresentanti della compagine societaria di maggioranza. Un accentramento del potere che lede l’idea stessa di giornalismo, con una sovrapposizione di ruoli che soffoca qualsiasi autonomia della testata, con buona pace di quella educazione ai media e alla corretta informazione che per noi dovrebbe essere alla base del progetto di ‘Media Literacy Network’”. Tagliati auspica “che l’editore raccolga l’invito dell’assessore al Lavoro del Comune di Bologna, Marco Lombardo, a sedersi a un tavolo e che assuma una visione più ampia dei problemi e complessa delle soluzioni”. “La sostenibilità economica di Radio Città del Capo è importante e al centro del nostro lavoro da ben prima della nascita di NetLit – assicura -. Non siamo quindi né sordi né insensibili a questo tema e siamo pronti a confrontarci, a partire però da quel che di buono è già stato fatto. Una sostanziale chiusura di Radio Città del Capo non sarebbe in alcun modo utile nemmeno al progetto di Ml Network”.
Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, questo pomeriggio ha fatto visita alla redazione della radio. “Deve andare avanti, rappresenta una voce libera che non può essere spenta” ha detto e ha assicurato la presenza e l’impegno della Regione nel “fare tutto il possibile per una soluzione positiva della vertenza, a partire dalla partecipazione al Tavolo di salvaguardia occupazionale annunciato dal Comune”. Intanto, sulla piattaforma Change.org è stata lanciata una petizione per salvare l’emittente, superando in sei ore le 460 sottoscrizioni. A intervenire, oggi, anche l’Associazione Stampa Emilia-Romagna (Aser) e la Federazione nazionale della Stampa (Fnsi): “Occorre dare immediatamente seguito alle richieste di apertura dei tavoli sindacali sul futuro della redazione bolognese di Radio Città del Capo” affermano. “Se, come dichiarato dall’azienda, la volontà è quella di tutelare il lavoro e le professionalità, non è utile farsi ‘trascinare’ ai tavoli dalle istituzioni come sta succedendo in questi giorni: pertanto invitiamo l’editore ad aprire un confronto sindacale in modo serio e in tempi strettissimi sul lavoro e il futuro a Radio Città del Capo”.