Da settembre 2mila case sono state distrutte e si stima che 80mila chilometri quadrati siano stati devastati dal fuoco. Secondo le autorità ci vorranno mesi per risolvere i danni causati dagli incendi. Sono stati già stanziati 1,4 miliardi di dollari per sostenere le comunità colpite
Un altro pompiere è morto in Australia nei roghi che stanno mettendo in ginocchio il Paese. Si tratta della 26esima vittima dell’emergenza incendi. Da settembre oltre 2mila case sono state distrutte e circa 80mila chilometri quadrati del territorio sono stati devastati dal fuoco. Oltre un miliardo di animali potrebbero essere stati uccisi direttamente o indirettamente dagli incendi. Il governo ha emanato nuovi avvisi di evacuazione e ha invitato i cittadini a lasciare le aree a rischio prima che si ripresenti un picco di intensità di calore, previsto tra mercoledì e venerdì, e con esso il rischio di altri incendi nelle zone più esposte. Le autorità hanno lanciato un appello per il salvataggio di vite umane, esortando gli abitanti delle aree più minacciate ad ascoltare i messaggi di allarme.
Secondo le autorità ci vorranno mesi per risolvere i danni causati dai roghi. Questo è per il Paese uno degli anni più caldi mai registrati, con punte di 42 gradi di temperatura media raggiunte a metà dicembre. Ogni volta che la temperatura è salita è contemporaneamente aumentato il pericolo di incendi mortali. Il Consiglio delle assicurazioni australiano fa presente che sono già state presentate richieste di rimborsi per un valore di quasi 500 milioni di dollari e che la cifra è destinata ad aumentare in modo significativo. Per ora il governo ha stanziato aiuti per 1,4 miliardi di dollari per sostenere un Fondo dedicato alle comunità coinvolte dai roghi. Nel frattempo le autorità hanno accusato 183 persone – tra cui 40 minorenni – di aver appiccato deliberatamente gli incendi boschivi degli ultimi mesi.