C’è l’ipotesi di una maxi-multa nei confronti di Autostrade per l’Italia come possibile alternativa alla revoca. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, mentre il ministro Stefano Patuanelli ribadisce che la revoca è “il risultato da ottenere”, sarebbe questa una delle strade allo studio per chiudere il dossier sulla concessione aperto dopo il crollo del ponte Morandi che provocò 43 morti. L’indiscrezione arriva in una giornata in cui il titolo di Atlantia, holding che controlla la società, ha continuato il suo rally in Borsa sull’onda di indiscrezioni di un piano di Autostrade – che approderà il 16 gennaio in consiglio di amministrazione – per provare ad evitare che il governo sfili la concessione.
L’apertura alla trattativa da parte della società era arrivata negli scorsi giorni con un’intervista al Corriere della Sera. L’amministratore delegato Roberto Tomasi aveva detto al quotidiano di via Solferino di aver “già avanzato le nostre proposte, abbiamo pronti 13 miliardi in 18 anni”. Per il manager, che ha promesso anche una velocizzazione dei cantieri, si tratterebbe di un “accordo doveroso” per “coniugare l’interesse pubblico, i diritti di chi fa impresa e le regole dello Stato di diritto”. L’amministratore delegato di Autostrade aveva anche rivendicato: “Abbiamo rivoluzionato il sistema dei controlli, affidando a società terze le verifiche sullo stato dei viadotti e delle gallerie”. Oltre a ricordare che Spea – controllata dalla stessa Autostrade – è stata esautorata dai suoi compiti negli scorsi mesi. E aveva anche parlato di un possibile “fallimento” di Aspi in caso di revoca.
La maxi-multa potrebbe rappresentare un compromesso, tra l’altro, tra le varie sensibilità della maggioranza sul dossier, dal quale come spiegato dalla ministra Paola De Micheli sono emerse “troppe evidenze di scarsa manutenzione”. Già sul Milleproroghe – all’interno del quale era stata inserita una norma che rende più semplice la revoca a un concessionario – non erano mancate le tensioni, in particolare con Italia Viva. Tuttavia i Cinque Stelle continuano a tenere la barra dritta. Solo poche ore prima dell’indiscrezione, il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, durante la registrazione di Porta a Porta, aveva detto: “C’è una sensazione di insicurezza che dobbiamo togliere. La revoca? Certo che questo sia il risultato che dobbiamo ottenere”. Quanto al costo dell’operazione “lo vedremo quello che c’è da pagare ma non bisogna dimenticare che nel crollo del ponte Morandi sono morte 43 persone”.