Paolo Dal Pino, manager proveniente dal settore delle telecomunicazioni, è stato eletto presidente della Lega Serie A. È questo l’esito della votazione effettuata nel corso dell’assemblea di mercoledì in via Rosellini, a Milano. Dodici i voti a favore di Dal Pino, sufficienti a superare il quorum fissato a 11 preferenze. Ha invece ottenuto sette voti Gaetano Miccichè, mentre è stata registrata una scheda bianca. All’assemblea sono state presenti tutte e venti le società, oltre al nuovo commissario ad acta Giancarlo Abete. La riunione è stata interrotta per quindici minuti su proposta di alcuni club, fra cui Juventus, Inter e Torino, prima di procedere alla votazione. Durante questa pausa Urbano Cairo avrebbe riproposto la candidatura di Miccichè, ma senza successo.
Nel corso dell’assemblea del 16 dicembre Paolo Dal Pino, appoggiato fra gli altri dalla Lazio, dal Milan, dalla Roma e dal Napoli, era arrivato ad ottenere 13 voti, non sufficienti tuttavia a essere eletto. Il quorum era infatti di 14. Il presidente dimissionario Miccichè, che nelle ultime settimane si era di fatto sfilato da una possibile rielezione, nel corso dell’assemblea precedente non era andato oltre i 5 voti. I presidenti delle squadre di Serie A avevano tempo fino al 16 gennaio per eleggere il presidente, altrimenti sarebbe arrivato in via Rosellini un commissario vero e proprio per la durata di almeno un anno, come avvenuto nel recente passato con Giovanni Malagò e ancora prima con Carlo Tavecchio.
Paolo Dal Pino, classe 1962, si è laureato in Economia all’Università di Pavia ed è uno dei top manager più affermati nel settore delle telecomunicazioni. Parla con fluidità almeno tre lingue e nel suo curriculum vanta esperienze ai vertici dei principali gruppi editoriali italiani. La sua carriera è iniziata da giovanissimo, a soli 24 anni, con l’ingresso nella galassia Fininvest di Silvio Berlusconi nel 1986. Nel 1987 è passato a Mondadori, dove è stato nominato direttore finanziario della controllata olandese Verkerke. Dal 1990 al 2001, Dal Pino ha lavorato per il Gruppo Espresso, dove ha ricoperto diversi incarichi, tra cui quello di direttore finanziario e, successivamente, di direttore generale de La Repubblica.
Nel 2001 è entrato in Telecom, per cui è stato amministratore delegato del gruppo Seat-Pagine Gialle, contribuendo in maniera significativa alla crescita di Internet e del settore media. Tra il 2005 e il 2007 si è occupato anche di telefonia, lavorando per Wind, il terzo operatore del mercato italiano. Durante la sua vasta esperienza in Telecom e Pirelli, ha lavorato principalmente in Brasile, lasciando il gruppo nel 2018. È proprio in questo periodo che il suo nome inizia ad essere accostato alla figura di presidente della Lega Serie A, durante il periodo di commissariamento da parte del presidente del Coni Giovanni Malagò. Il primo dossier sul tavolo del neopresidente sarà il nuovo contratto per la trasmissione del campionato in tv (e non solo).