Libera aveva denunciato la sua "scomparsa" il giorno di Capodanno. L'Agenzia dei beni confiscati aveva spiegato i motivi che avano portato alla decisione di rimuovere l'edicola: "Il progetto sperimentale affidato alla cooperativa Axis non ha funzionato"
Libera ora vuole spiegazioni. Secondo quanto riferito dall’associazione in una lettera aperta al Comune, lo scorso maggio il sindaco Michele Conti davanti a don Luigi Ciotti “aveva promesso che avrebbe trovato una soluzione condivisa che puntasse a valorizzare il progetto e il lavoro fino a quel momento svolto”. Non solo: “Ci aveva peraltro prospettato – precisano Fabrizio Tognoni e Andrea Bigalli, referenti provinciale e regionale di Libera – la possibilità di costruire a spese del Comune un nuovo chiosco, più moderno e accogliente, dove poter coniugare le attività di promozione turistica con quelle del progetto ‘I Saperi della Legalità’. In questo percorso anche l’Università di Pisa aveva fatto la propria parte, mettendosi a disposizione in maniera incondizionata per il progetto“.
I due esponenti di Libera poi respingono “con fermezza le dolorose affermazioni che sono giunte nei giorni scorsi nei nostri confronti: Libera combatte il degrado, non vi convive”. Per poi chiedere a Conti dove sia “stata collocata l’Edicola: è in un deposito, è stata smaltita in una discarica? Appurato dove si trova ci dia la possibilità di recuperare le lettere, i pensieri, i disegni con Falcone e Borsellino e tutti gli altri elaborati che i ragazzi delle scuole di Pisa e provincia avevano lasciato nella teca dell’edicola”. Libera spera ancora in “un incontro con il sindaco in tempi brevi per riprendere e concordare con lei le ipotesi di lavoro che ci aveva ventilato, ovvero la ricollocazione di un nuovo chiosco in piazza Garibaldi o in altre piazze limitrofe, e l’apposizione di un segno visibile che faccia memoria dell’originale collocazione del bene confiscato”.