Il risultato è stato annunciato a Honolulu, al convegno della Società Astronomica Americana, dal gruppo guidato da Emily Gilbert, dell’università di Chicago
Dopo il mitico Kepler (ormai disconesso) il nuovo telescopio spaziale Tess ha portato alla scoperta di pianeti simili al nostro. Il cacciatore di pianeti della Nasa ha svelato l’esistenza di una sorella della Terra che si trova nella cosiddetta zona abitabile, ossia alla distanza ideale dalla sua stella per avere acqua allo stato liquido in superficie. La stella si chiama TOI 700 d, è distante 100 anni luce. Il risultato è stato annunciato a Honolulu, al convegno della Società Astronomica Americana, dal gruppo guidato da Emily Gilbert, dell’università di Chicago. Vi partecipano anche gli italiani Giovanni Covone, astrofisico dell’università Federico II di Napoli e associato dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), e lo studente Luca Cacciapuoti della Federico II.
Exoplanet discovery! ????
Our @NASAExoplanets mission @NASA_TESS has discovered its 1st Earth-sized planet in its star’s habitable zone, the Goldilocks zone for potential liquid water on the surface! Scientists have confirmed with our @NASAspitzer telescope: https://t.co/fYFdiVxQBW pic.twitter.com/tVbdVOrw1G— NASA (@NASA) January 8, 2020
“Questo risultato è molto importante per Tess perché è il primo pianeta simile alla Terra, scoperto dal telescopio spaziale”, dice all’Ansa Covone. Il prossimo passo, aggiunge, sarà verificare se il pianeta ha un’atmosfera e quale è la sua composizione chimica. “Cercheremo soprattutto tracce di ossigeno e acqua che – spiega l’esperto – sono le prime indicazioni importanti dell’eventuale presenza di forme di vita”. Tess ha trovato tre pianeti intorno alla stella TOI 700, che è una nana rossa la cui massa è circa la metà di quella del Sole. Dei tre monti alieni, il più affascinante è TOI 700 d, che è il 20% più grande della Terra. Il pianeta rivolge sempre la stessa faccia alla sua stella, ma questo per gli esperti potrebbe non essere un limite per la nascita della vita. Tuttavia, rileva Covone “bisogna vedere che tipo di vita si potrebbe formare su un pianeta senza l’alternanza di giorno e notte, per questo TOI 700 d sarà un bel laboratorio per l’astrobiologia“.