I tecnici ambientali del Comune di Roma sono pronti a bocciare la nuova discarica nella Valle Galeria, adiacente all’ex mega-invaso di Malagrotta. A quanto apprende Ilfattoquotidiano.it, nella giornata di venerdì arriverà sulla scrivania della sindaca Virginia Raggi la relazione del capo del dipartimento capitolino Ambiente, Laura D’Aprile, che salvo sorprese esprimerà parere negativo rispetto all’individuazione del sito di via Monte Carnevale. Il provvedimento, a quel punto, avrebbe come effetto quello di spingere il Campidoglio a revocare la delibera approvata il 31 dicembre. Il problema è che tra i 7 siti individuati dalla commissione tecnica di dicembre fra Regione e Comune, non ci sarebbe più nulla di praticabile, a meno di tornare in aree (come Falcognana) già pubblicamente bocciate dalla stessa Raggi. L’alternativa è che gli avvocati capitolini, attraverso un ulteriore parere, diano il via libera alla sindaca a tirare dritto su Monte Carnevale, inasprendo la guerra interna con gli stessi consiglieri pentastellati del Municipio XII, che hanno già minacciato dimissioni di massa.
La relazione tecnica: “Sì agli inerti, no alla fos” – Il dossier del dipartimento Ambiente contiene, in sostanza, i rilievi tecnici già sottolineati dal Municipio XII nel suo parere contrario all’invaso e dalla relazione consegnata alla sindaca dalla consigliera pentastellata Simona Ficcardi, oltre alle criticità già messe in evidenza dalla stessa dirigente D’Aprile nella relazione di dicembre e in conferenza dei servizi. In pratica, dalla documentazione si evince come nell’area sia consentita la realizzazione solo di una discarica di inerti – rifiuti edili – ma non un nuovo deposito di fos (scarti da trattamento di rifiuti urbani). Vi sono poi vincoli relativi alla “pericolosità e vulnerabilità geologica del territorio” con “allagamenti per deflusso non regimentato delle acque meteoriche”; vincoli operativi riguardanti la presenza a poca distanza dell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino e, ancor più limitrofa, di un’importante raffineria; la presenza di una base militare interforze del Ministero della Difesa, visitata nei giorni scorsi dal presidente della commissione parlamentare Ecomafie, Stefano Vignaroli, che ha fondato la sua attività politica proprio sulla battaglia contro i rifiuti nella Valle Galeria. Sarà poi una seconda relazione, quella attesa dal dipartimento Urbanistica sempre per la giornata di venerdì, a stabilire se le abitazioni poco distanti dal sito individuato formino un “agglomerato urbano” e dunque rappresentino un ulteriore motivo ostativo.
Comune, Regione e Ministero: rischio stallo alla messicana – La bocciatura è nell’aria e anche per questo i tecnici capitolini hanno deciso di non presentarsi alla riunione tecnica convocata per oggi al ministero dell’Ambiente. La vicenda, infatti, sta assumendo i contorni di una telenovela, con sfumature western. In mattinata, la Regione Lazio aveva emesso una nuova ordinanza a cancellazione di quella del 28 novembre scorso, dove “preso atto della delibera” del Campidoglio con la quale si individuava la nuova discarica a Monte Carnevale, si imponeva al Comune di Roma e ad Ama di realizzare l’impianto entro 24 mesi, prendere contatti con altre regioni e Stati esteri per gestire il periodo transitorio e acquistare nuovi mezzi per la raccolta in città. Ma è ovvio che con la probabile revoca della delibera, si tornerebbe al punto di partenza. Con i tre enti coinvolti impossibilitati a muoversi. Da una parte c’è il Comune di Roma, cui viene imposto di trovare la nuova discarica nel suo territorio, ma con un elenco di siti sui quali pendono vincoli di ogni tipo; poi c’è la Regione Lazio, che potrebbe risolvere il problema invidiando la nuova discarica fuori dal territorio capitolino ma non può tornare indietro rispetto agli impegni presi nei mesi scorsi; infine il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, che verrebbe costretto da un eventuale commissariamento a individuare lui stesso il sito per la discarica – cosa che non ha intenzione di fare – o, ancor peggio, a prorogare il funzionamento della discarica di Colleferro, nella Valle del Sacco, facendo un dispetto al governatore Nicola Zingaretti e giocandosi così la candidatura alla Regione Campania.
Tensioni nel M5s: sabato la protesta contro Raggi (e Zingaretti) – Intanto, resta confermata per sabato la manifestazione indetta dai comitati per la tutela della Valle Galeria, che potrebbe portare in strada a Malagrotta oltre 5.000 persone, ben più delle 3.000 che hanno sfilato prima di Capodanno a Tragliatella. Al corteo aderisce anche il M5s del Municipio XII, che mercoledì ha votato un atto di consiglio contrario alla delibera di Virginia Raggi, e quello del Municipio XI, due territori nei quali nel 2016 i pentastellati capitolini avevano fatto registrare il boom di voti sostenuti proprio dai comitati contro le discariche. “La Valle Galeria – si legge in una nota dei comitati – è stata la pattumiera di Roma per 50 anni, pagando in termini di distruzione ambientale e di salute pubblica, con un tasso di tumori del 28% superiore alla media cittadina. Gli amministratori siano all’altezza dei loro compiti e delle responsabilità assunte davanti alle leggi e agli impegni presi con la cittadinanza”. E tornano le tensioni anche in Municipio IX, dove da diverse ore gira una determina di novembre con l’autorizzazione da parte della Regione Lazio al raddoppio della discarica di Porta Medaglia, di proprietà di Adrastea srl, società coinvolta nell’inchiesta “Smoking Fields” della dda di Roma, per lo sversamento illegale di migliaia di litri di percolato.
Cronaca
Rifiuti Roma, tecnici ambientali del Comune verso il no alla discarica scelta dalla Raggi. Ma non ci sono alternative: rischio stallo
Il problema è che tra i 7 siti individuati dalla commissione tecnica fra Regione e Comune non ci sarebbe più nulla di praticabile. L'alternativa è che gli avvocati capitolini diano il via libera alla sindaca a tirare dritto su Monte Carnevale, inasprendo la guerra interna con gli stessi consiglieri pentastellati del Municipio XII, che hanno già minacciato dimissioni di massa
I tecnici ambientali del Comune di Roma sono pronti a bocciare la nuova discarica nella Valle Galeria, adiacente all’ex mega-invaso di Malagrotta. A quanto apprende Ilfattoquotidiano.it, nella giornata di venerdì arriverà sulla scrivania della sindaca Virginia Raggi la relazione del capo del dipartimento capitolino Ambiente, Laura D’Aprile, che salvo sorprese esprimerà parere negativo rispetto all’individuazione del sito di via Monte Carnevale. Il provvedimento, a quel punto, avrebbe come effetto quello di spingere il Campidoglio a revocare la delibera approvata il 31 dicembre. Il problema è che tra i 7 siti individuati dalla commissione tecnica di dicembre fra Regione e Comune, non ci sarebbe più nulla di praticabile, a meno di tornare in aree (come Falcognana) già pubblicamente bocciate dalla stessa Raggi. L’alternativa è che gli avvocati capitolini, attraverso un ulteriore parere, diano il via libera alla sindaca a tirare dritto su Monte Carnevale, inasprendo la guerra interna con gli stessi consiglieri pentastellati del Municipio XII, che hanno già minacciato dimissioni di massa.
La relazione tecnica: “Sì agli inerti, no alla fos” – Il dossier del dipartimento Ambiente contiene, in sostanza, i rilievi tecnici già sottolineati dal Municipio XII nel suo parere contrario all’invaso e dalla relazione consegnata alla sindaca dalla consigliera pentastellata Simona Ficcardi, oltre alle criticità già messe in evidenza dalla stessa dirigente D’Aprile nella relazione di dicembre e in conferenza dei servizi. In pratica, dalla documentazione si evince come nell’area sia consentita la realizzazione solo di una discarica di inerti – rifiuti edili – ma non un nuovo deposito di fos (scarti da trattamento di rifiuti urbani). Vi sono poi vincoli relativi alla “pericolosità e vulnerabilità geologica del territorio” con “allagamenti per deflusso non regimentato delle acque meteoriche”; vincoli operativi riguardanti la presenza a poca distanza dell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino e, ancor più limitrofa, di un’importante raffineria; la presenza di una base militare interforze del Ministero della Difesa, visitata nei giorni scorsi dal presidente della commissione parlamentare Ecomafie, Stefano Vignaroli, che ha fondato la sua attività politica proprio sulla battaglia contro i rifiuti nella Valle Galeria. Sarà poi una seconda relazione, quella attesa dal dipartimento Urbanistica sempre per la giornata di venerdì, a stabilire se le abitazioni poco distanti dal sito individuato formino un “agglomerato urbano” e dunque rappresentino un ulteriore motivo ostativo.
Comune, Regione e Ministero: rischio stallo alla messicana – La bocciatura è nell’aria e anche per questo i tecnici capitolini hanno deciso di non presentarsi alla riunione tecnica convocata per oggi al ministero dell’Ambiente. La vicenda, infatti, sta assumendo i contorni di una telenovela, con sfumature western. In mattinata, la Regione Lazio aveva emesso una nuova ordinanza a cancellazione di quella del 28 novembre scorso, dove “preso atto della delibera” del Campidoglio con la quale si individuava la nuova discarica a Monte Carnevale, si imponeva al Comune di Roma e ad Ama di realizzare l’impianto entro 24 mesi, prendere contatti con altre regioni e Stati esteri per gestire il periodo transitorio e acquistare nuovi mezzi per la raccolta in città. Ma è ovvio che con la probabile revoca della delibera, si tornerebbe al punto di partenza. Con i tre enti coinvolti impossibilitati a muoversi. Da una parte c’è il Comune di Roma, cui viene imposto di trovare la nuova discarica nel suo territorio, ma con un elenco di siti sui quali pendono vincoli di ogni tipo; poi c’è la Regione Lazio, che potrebbe risolvere il problema invidiando la nuova discarica fuori dal territorio capitolino ma non può tornare indietro rispetto agli impegni presi nei mesi scorsi; infine il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, che verrebbe costretto da un eventuale commissariamento a individuare lui stesso il sito per la discarica – cosa che non ha intenzione di fare – o, ancor peggio, a prorogare il funzionamento della discarica di Colleferro, nella Valle del Sacco, facendo un dispetto al governatore Nicola Zingaretti e giocandosi così la candidatura alla Regione Campania.
Tensioni nel M5s: sabato la protesta contro Raggi (e Zingaretti) – Intanto, resta confermata per sabato la manifestazione indetta dai comitati per la tutela della Valle Galeria, che potrebbe portare in strada a Malagrotta oltre 5.000 persone, ben più delle 3.000 che hanno sfilato prima di Capodanno a Tragliatella. Al corteo aderisce anche il M5s del Municipio XII, che mercoledì ha votato un atto di consiglio contrario alla delibera di Virginia Raggi, e quello del Municipio XI, due territori nei quali nel 2016 i pentastellati capitolini avevano fatto registrare il boom di voti sostenuti proprio dai comitati contro le discariche. “La Valle Galeria – si legge in una nota dei comitati – è stata la pattumiera di Roma per 50 anni, pagando in termini di distruzione ambientale e di salute pubblica, con un tasso di tumori del 28% superiore alla media cittadina. Gli amministratori siano all’altezza dei loro compiti e delle responsabilità assunte davanti alle leggi e agli impegni presi con la cittadinanza”. E tornano le tensioni anche in Municipio IX, dove da diverse ore gira una determina di novembre con l’autorizzazione da parte della Regione Lazio al raddoppio della discarica di Porta Medaglia, di proprietà di Adrastea srl, società coinvolta nell’inchiesta “Smoking Fields” della dda di Roma, per lo sversamento illegale di migliaia di litri di percolato.
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Mondo
Los Angeles brucia da 3 giorni: almeno 5 morti. Evacuata Hollywood: “130mila fuori di casa”. Distrutte le ville di Paris Hilton e Billy Crystal
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Il rientro di Cecilia Sala in Italia segna uno di quei momenti sempre più rari, eppure necessari, nei quali il senso delle istituzioni e sentimenti comuni di preoccupazione e solidarietà rafforzano la nostra identità nazionale e convivenza civile". Così Francesco Pionati, in un editoriale sulla conclusione della vicenda della giornalista italiana, dove il direttore di Radio1 e Giornale Radio Rai sottolinea come "per una volta, le polemiche sono state sedate, provvidenziale, il silenzio stampa chiesto e ottenuto dalla famiglia. Per una volta tutto ha funzionato come doveva e ogni protagonista della vicenda, dal governo all'opposizione, dalla famiglia alla stampa fino all'intelligence, ha fatto quel che doveva senza sbavature, ispirato probabilmente dalla forza d'animo non comune dimostrata dalla collega arrestata in Iran".
"Certo - prosegue Pionati - riprenderanno presto discussioni e scontri legittimi sui temi caldi dell'attualità politica, ma ancora per un po' festeggiamo una bella giornata per tutti gli italiani segnata non a caso dall'applauso unanime del Senato alla notizia della liberazione. Riassume Pierferdinando Casini: 'Non ho votato e non sostengo questo governo, ma dico brava alla Meloni per il successo che ha ottenuto. L'Italia viene prima delle nostre divisioni'".
Gaza, 9 gen. (Adnkronos) - Funzionari di Hamas a Gaza sostengono che gli attacchi israeliani di oggi hanno ucciso almeno 12 persone, tra cui tre ragazze. Secondo quanto riferito dall'agenzia di protezione civile della Striscia, tre ragazze e il loro padre sono rimasti uccisi quando un attacco aereo ha colpito la loro casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza.
In un altro attacco, otto persone sono state uccise quando la loro casa è stata colpita nella città di Jabalia, nel nord di Gaza. Secondo l'agenzia di difesa civile, diverse altre sono rimaste ferite in quell'attacco.
Roma, 9 gen. (Adnkronos Salute) - Dopo otto anni in azienda come Vaccines Policy & Communication Director, Marina Panfilo entra nel Leadership Team di Msd Italia nel ruolo di Executive Director Policy, Communication & ESG Strategy. Nel corso dei suoi oltre 40 anni di carriera nell’industria farmaceutica multinazionale - si legge in una nota - Panfilo ha egregiamente ricoperto diversi ruoli direttivi a livello nazionale e internazionale, spaziando dal Business Development al Market Access, fino ad arrivare alla funzione Policy & Communication. Proprio di quest’ultima area ha volentieri accettato di prendere la guida, decidendo di ricoprire una posizione delicata e, al tempo stesso, strategica sulla quale Msd ripone da sempre una particolare attenzione, a partire dalla sua presidente e amministratrice delegata, Nicoletta Luppi.
Si tratta di un ruolo centrale che implica non solo la promozione di iniziative politiche a livello europeo, nazionale e regionale, ma che richiede anche la capacità di instaurare e mantenere un dialogo costruttivo con i principali stakeholder del sistema istituzionale e sanitario italiano. Grazie al prezioso lavoro di professioniste e professionisti in ambito policy, comunicazione e Esg, Msd si è distinta negli anni come azienda di valore, ottenendo importanti riconoscimenti quali ad esempio quello di ‘Best in Media Communication’ da parte di di Eikon/Fortune e, più recentemente, quello di ‘Campione di sostenibilità’ da parte di Forbes per il suo impegno nella Csr.
“La leadership di Marina sarà essenziale per garantire che la nostra voce venga ascoltata e rappresentata - commenta Luppi - Sono assolutamente convinta che l'esperienza consolidata e le competenze di Marina nel settore farmaceutico ci permetteranno di avanzare con determinazione verso il nostro obiettivo primario: tutelare e migliorare l'accesso dei Pazienti alle cure e alla medicina preventiva. La sua visione strategica e la sua passione per la materia saranno essenziali nel guidarci attraverso le sfide future”. Aggiunge Panfilo: “Sono orgogliosa di continuare a far parte della ‘famiglia Msd’ alla quale sono particolarmente affezionata e della quale faccio parte dal 2017. Msd è un’azienda che porta innovazione nella scienza per la salute delle persone, nella cultura aziendale, nella comunicazione, nelle strategie imprenditoriali e investe nella Ricerca & Sviluppo più di qualunque altra azienda del settore. Ma, a fare la differenza e a essere motivo di orgoglio è soprattutto una cultura che mette al centro il suo capitale umano e un grande impegno nel promuovere fattivamente i valori della diversità, dell’equità e dell’inclusione in cui da sempre crede. A rendere unica Msd - conclude - è il valore che genera per la società e l’economia italiana, nonché l’attenzione verso i dipendenti e le loro famiglie e io sono onorata di farne parte”.
Roma, 9 gen. (Adnkronos Salute) - Dopo otto anni in azienda come Vaccines Policy & Communication Director, Marina Panfilo entra nel Leadership Team di Msd Italia nel ruolo di Executive Director Policy, Communication & ESG Strategy. Nel corso dei suoi oltre 40 anni di carriera nell’industria farmaceutica multinazionale - si legge in una nota - Panfilo ha egregiamente ricoperto diversi ruoli direttivi a livello nazionale e internazionale, spaziando dal Business Development al Market Access, fino ad arrivare alla funzione Policy & Communication. Proprio di quest’ultima area ha volentieri accettato di prendere la guida, decidendo di ricoprire una posizione delicata e, al tempo stesso, strategica sulla quale Msd ripone da sempre una particolare attenzione, a partire dalla sua presidente e amministratrice delegata, Nicoletta Luppi.
Si tratta di un ruolo centrale che implica non solo la promozione di iniziative politiche a livello europeo, nazionale e regionale, ma che richiede anche la capacità di instaurare e mantenere un dialogo costruttivo con i principali stakeholder del sistema istituzionale e sanitario italiano. Grazie al prezioso lavoro di professioniste e professionisti in ambito policy, comunicazione e Esg, Msd si è distinta negli anni come azienda di valore, ottenendo importanti riconoscimenti quali ad esempio quello di ‘Best in Media Communication’ da parte di di Eikon/Fortune e, più recentemente, quello di ‘Campione di sostenibilità’ da parte di Forbes per il suo impegno nella Csr.
“La leadership di Marina sarà essenziale per garantire che la nostra voce venga ascoltata e rappresentata - commenta Luppi - Sono assolutamente convinta che l'esperienza consolidata e le competenze di Marina nel settore farmaceutico ci permetteranno di avanzare con determinazione verso il nostro obiettivo primario: tutelare e migliorare l'accesso dei Pazienti alle cure e alla medicina preventiva. La sua visione strategica e la sua passione per la materia saranno essenziali nel guidarci attraverso le sfide future”. Aggiunge Panfilo: “Sono orgogliosa di continuare a far parte della ‘famiglia Msd’ alla quale sono particolarmente affezionata e della quale faccio parte dal 2017. Msd è un’azienda che porta innovazione nella scienza per la salute delle persone, nella cultura aziendale, nella comunicazione, nelle strategie imprenditoriali e investe nella Ricerca & Sviluppo più di qualunque altra azienda del settore. Ma, a fare la differenza e a essere motivo di orgoglio è soprattutto una cultura che mette al centro il suo capitale umano e un grande impegno nel promuovere fattivamente i valori della diversità, dell’equità e dell’inclusione in cui da sempre crede. A rendere unica Msd - conclude - è il valore che genera per la società e l’economia italiana, nonché l’attenzione verso i dipendenti e le loro famiglie e io sono onorata di farne parte”.
Damasco, 9 gen. (Adnkronos/Afp) - Gli scontri tra gruppi sostenuti dalla Turchia e le forze guidate dai curdi hanno causato la morte di 37 persone nella regione settentrionale di Manbij, in Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, che ha parlato di "feroci battaglie, nelle ultime ore, nella zona di Manbij, tra le Forze democratiche siriane (guidate dai curdi) e le fazioni dell'Esercito nazionale (sostenute dalla Turchia), che combattono con copertura aerea turca". L'osservatorio ha affermato che gli attacchi "hanno ucciso 37 persone in un bilancio preliminare", per lo più combattenti sostenuti dalla Turchia.
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Europa e Usa sono due facce della stessa medaglia, l’Occidente. Hanno comuni interessi e devono avere comuni obiettivi se non vogliamo indebolirci: lavoreremo bene con l’amministrazione Trump. Europa e America devono rimanere alleate: è il nostro destino, è la nostra forza". Così, in un'intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, riferendosi alle ingerenze di Musk nelle politiche interne dei Paesi europei. "A oggi Musk - sottolinea - è un privato cittadino e un grandissimo imprenditore, quando sarà al governo è ovvio che dovrà misurare le sue dichiarazioni".
"Poi, per quanto riguarda il sistema di comunicazioni satellitari della sua azienda - aggiunge Tajani - è un altro discorso, una scelta tecnologica che deve fare lo Stato italiano. Io non ho preclusioni a prescindere, una cosa è Musk, altra la sua azienda. Se è in grado di fornire i migliori servizi, perché dire no a priori? Vedremo, ci saranno valutazioni, si sceglierà il meglio per garantire i servizi necessari alle nostre amministrazioni".
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Sono stati giorni difficili, abbiamo lavorato di continuo, li abbiamo trascorsi dedicando al caso ogni sforzo. Oggi possiamo dire che c’è stato un lavoro di squadra fra governo, intelligence, diplomazia e anche con la famiglia che è stata bravissima a gestire la situazione e il silenzio stampa. E c’è stato un intervento diretto della premier, che ha partecipato a tutte le riunioni. Poi la situazione si è sbloccata per davvero l’ultima notte. La discrezione, il lavoro incessante portano risultati". Lo ha detto al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando del ritorno in Italia, dopo la detenzione in Iran, di Cecilia Sala, spiegando che gli stessi sforzi, "massimi", riguardano "ogni cittadino italiano. E se è possibile anche i risultati, come in Iran si vide nel caso Piperno. La Farnesina si impegna per ogni italiano all’estero in difficoltà, questo era un caso particolarmente delicato".
"Conosco il papà di Cecilia, è chiaro che ho condiviso la sua preoccupazione di padre, ma ripeto: per noi tutti gli italiani che hanno bisogno di aiuto sono uguali - prosegue il vice premier - C’è stato un dialogo continuo, e ripeto, la nostra intelligence, la diplomazia, il governo hanno fatto il massimo. Essere un Paese come il nostro che ha rapporti con tutti i Paesi dell’area del Medio Oriente, anche con quelli di cui non condivide politiche e azioni, rende possibile agire con efficacia anche di fronte a grandi difficoltà. Non a caso noi abbiamo tenuto aperti i rapporti politici con l’Iran, abbiamo tenuto aperta l’ambasciata in Siria, dove andrò domani dopo che si sarà riunito il Quintetto. Ribadirò alle nuove autorità siriane l’importanza di un processo politico inclusivo che garantisca le libertà fondamentali di tutti i siriani e riconosca e valorizzi il ruolo dei cristiani come cittadini con pienezza di diritti, e annuncerò anche il primo pacchetto di aiuti per la cooperazione".
Quanto a un eventuale promessa di "scambio" per la liberazione dell’ingegnere iraniano Abedini, Tajani ribadisce che "sono due cose separate, lo hanno spiegato anche le autorità iraniane. Il caso Abedini è trattato dalle autorità giudiziarie italiane, vedremo cosa succederà. Poi, eventualmente, sarà di competenza del ministro della Giustizia. Cecilia Sala era invece una cittadina italiana accusata di aver violato le leggi locali, e su quello abbiamo lavorato. Abbiamo visto un’opposizione responsabile. Ovviamente abbiamo tenuto aperti canali di informazione, e il sottosegretario Mantovano ha riferito al Copasir. Ma sì, ciascuno ha fatto la propria parte".
Riguardo l'influenza sulla liberazione della Sala della visita lampo della premier Giorgia Meloni da Trump, il 4 gennaio, Tajani dichiara che "ha avuto un effetto politico che è stato affiancato dal lavoro politico, generale, costruito per far capire che l’Italia parlava con gli Stati Uniti, ma non c’è stata una conseguenza diretta sulla liberazione di Sala. È possibile che l’accelerazione per la liberazione della giornalista sia anche avvenuta in questi giorni prima dell’insediamento ufficiale di Trump, che la tempistica sia stata favorevole. Quella era una missione della premier. Io andrò negli Usa quando la nuova amministrazione si sarà insediata, incontrerò il mio omologo Rubio, lavorerò ai miei dossier. Se sarò al giuramento di Trump? Quella è una cosa interna americana, non di governo. Ci sarà tempo, tratteremo tutti i dossier aperti a tempo debito a partire da quello sui dazi".