Stefano Bonaccini avanti con un lieve margine. Lucia Borgonzoni che rincorre a poca distanza. E la coalizione di centrodestra che supera quella di centrosinistra, confermando “l’effetto Bonaccini”: il governatore attira più voti di quanto non fanno i partiti a suo sostegno. E’ la sintesi di un sondaggio Swg sulle elezioni regionali in Emilia Romagna per il TgLa7. Si tratta di una delle ultime rilevazioni possibili per legge, quando mancano poco più di due settimane all’appuntamento elettorale.
Nel dettaglio il candidato del Pd e del resto del centrosinistra, il presidente uscente Bonaccini, raccoglierebbe voti in una forbice tra il 45 e il 49 per cento. La rivale senatrice della Lega Borgonzoni, sostenuta da tutto il centrodestra, metterebbe insieme tra il 43 e il 47 per cento. A distanza considerevole tutti gli altri candidati: Simone Benini (M5s) è dato tra il 4 e il 6, Marta Collot (Potere al Popolo) tra lo 0 e il 2, Laura Bergamini (Partito comunista) tra lo 0 e il 2, Stefano Lugli (L’altra Emilia Romagna) tra lo 0 e l’1 così come Domenico Battaglia (Movimento 3V).
Diversi i rapporti di forza tra i partiti. Il centrodestra può contare su un pacchetto di voti tra il 45 e il 49 per cento, con la Lega che fa da traino (29-33), seguita da Fratelli d’Italia (6,5-8,5), mentre Forza Italia arranca tra il 3 e il 5. Il Carroccio sarebbe il primo partito perché il Pd si fermerebbe in un’area tra il 23 e il 27, ma bisogna contare che esiste una Lista Bonaccini che prenderebbe una quota di voti molto significativa in doppia cifra (11,5-13,5) che probabilmente deriva dall’elettorato democratico.
Il M5s si fermerebbe tra il 5 e il 7, mentre tutte le altre forze di sinistra-sinistra (Potere al Popolo, L’altra Emilia Romagna, Partito Comunista) si staccherebbero a fatica dallo zero assoluto, discorso che vale anche per il Movimento 3V.