L’appello della comunità internazionale è stato accolto: dopo l’ok del Governo di Accordo Nazionale di Fayez al-Sarraj, anche le forze del suo avversario in Libia, il generale Khalifa Haftar, hanno annunciato il cessate il fuoco. A comunicarlo è stato Ahmed Al Mismari, portavoce dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), in un video in cui spiega che lo stop alle ostilità entrerà in vigore dalla mezzanotte di sabato. Una dura rappresaglia, ha aggiunto, verrà attuata contro chi non lo rispetterà.
La notizia arriva dopo che, nei giorni scorsi, sia i principali attori internazionali coinvolti nel conflitto, la Russia di Vladimir Putin, alleata di Haftar insieme a Egitto ed Emirati Arabi, e la Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, che sostiene al-Sarraj con anche un gruppo di militari sul campo, che i principali Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia, chiedevano un immediato stop alle ostilità. Appello accolto immediatamente dal premier di Tripoli che sabato ha incontrato a Roma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ribadendo la sua apertura al dialogo tra le parti solo se il generale della Cirenaica deciderà di ritirare le proprie truppe.
Intanto, il capo del Cremlino aveva ribadito proprio sabato, a margine di un incontro con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, l’auspicio per un immediato cessate il fuoco. Allo stesso tempo, fonti militari di Tripoli parlavano di contractor del Wagner Group, vicini a Vladimir Putin e intervenuti a sostegno delle forze di Bengasi, che si stavano ritirando dalla prima linea del fronte. Fatto, questo, che poteva far ipotizzare un’imminente fine degli scontri.