Otto razzi sono stati sparati contro la base aerea militare Balad, in Iraq, dove sono di stanza anche truppe americane. Almeno quattro soldati iracheni, secondo quanti riferito dalle forze armate di Baghdad, sono rimasti feriti, anche perché quasi tutte le truppe americane hanno lasciato la base nelle ultime ore. L’attacco è avvenuto nel giorno in cui il leader di Hezbollah in Libano, Hassan Nasrallah, uno dei più importanti alleati di Teheran nella regione mediorientale, ha dichiarato che l’attacco dell’Iran contro le forze Usa alla base irachena di al-Asad, l’8 gennaio, “significa che tutte le basi americane sono un obiettivo”. Intanto, il capo del Pentagono, Mark Esper, smentisce le dichiarazioni di Trump riguardo a un ipotetico piano del generale Qassem Soleimani per attaccare quattro ambasciate americane: “Non ho visto prove del genere”.
Parlando in tv, secondo quanto riporta la Cnn, il leader sciita ha detto: “Sono sicuro che i consiglieri di Trump gli abbiano detto ‘se colpisci l’Iran, loro colpiranno tutte le nostre basi nella regione. Non siamo in grado di proteggerle'”. Secondo il capo del Partito di Dio, Trump ha “mentito al suo popolo” quando ha detto che l’Iran stava pianificando attacchi alle ambasciate Usa tramite il generale Qassem Soleimani, ucciso nel raid in Iraq. L’attacco alla base irachena, ha aggiunto, è stato “uno schiaffo, non la risposta” all’uccisione di Soleimani.
Esper ha detto in un’intervista alla Cbs di non aver avuto accesso ad alcuna prova specifica che l’Iran stesse pianificando un attacco a quattro ambasciate Usa, come sostenuto da Donald Trump: “Non ne ho vista in merito alle quattro ambasciate”, ha dichiarato, aggiungendo di condividere “la visione del presidente che probabilmente avrebbero attaccato le nostre ambasciate”.