La senatrice a vita non parteciperà all'iniziativa di Salvini organizzata a Roma. Sarà a Milano tutto il mese per "una serie di impegni legati al Giorno della Memoria". Mentre spunta una vecchia condanna dell'ex vicepremier per i cori contro i napoletani. Aveva violato la legge Mancino nel 2009
Nelle intenzioni della Lega, Liliana Segre sarebbe dovuta essere ospite d’onore al convegno organizzato dalla Lega sulle “nuove forme dell’antisemitismo”. Ma non ci sarà. Troppi impegni nel mese di gennaio, già fissati da tempo. E ci tiene a sottolineare che, oltre a essere contro l’antisemitismo, bisogna essere anche contro il razzismo in generale. Matteo Salvini risponde a stretto giro al rifiuto dell’invito: “La capisco, la ringrazio”.
La senatrice a vita aveva appreso dai giornali di essere stata invitata al convegno della Lega e solo sabato mattina aveva ricevuto l’invito ufficiale, tramite un messaggio personale di Matteo Salvini. Con un certo stupore per la notizia filtrata prima del contatto con l’ex vicepremier, si è presa qualche ora di tempo per rispondere. Nel pomeriggio di sabato ha fatto sapere al leader del Carroccio che non avrebbe potuto partecipare, a causa di una serie di impegni legati al Giorno della Memoria, che la tratterranno a Milano tutto il mese di gennaio.
Ma nella seconda parte del messaggio la Segre ricorda a Salvini che, organizzando una conferenza su un tema così importante, è bene tenere presente che non si deve “mai disgiungere la lotta all’antisemitismo dalla più generale ripulsa del razzismo e del pregiudizio che cataloga le persone in base alle origini, alle caratteristiche fisiche, sessuali, culturali o religiose”. Concetti che la sopravvissuta alla Shoah spiega diffusamente nelle righe successive: “Questa visione mi pare tanto più necessaria in questa fase storica, in cui le condizioni di disagio sociale spingono tanti a indirizzare la propria rabbia verso un capro espiatorio, scambiando la diversità per minaccia – osserva la senatrice -. Ricordo con piacere la convergenza delle nostre riflessioni sui rischi di imbarbarimento della società e sulla necessità di fare qualcosa, ciascuno nel proprio ambito ed a partire dalla propria sensibilità, per farvi argine”.
C’è anche un passaggio sulla Commissione contro l’odio che prende il nome proprio dalla senatrice ed è stata al centro di non poche polemiche nei mesi scorsi: “Confido che il vostro convegno potrà dare un contributo in questo senso e che anche nella Commissione contro lo hate speech deliberata dal Senato si potrà realizzare una fattiva collaborazione nell’interesse generale del Popolo Italiano”. Parole cortesi a cui l’ex vicepremier risponde così: “La capisco, la ringrazio. Sarà una bellissima giornata, lanceremo una grande campagna in difesa di Israele perché gli antisemiti, quelli che odiano Israele, non possono essere compresi nel contesto civile, quindi i nemici di Israele sono miei nemici”.
Il messaggio principale di Liliana Segre è dunque che non ci può essere antisemitismo senza antirazzismo. Mentre proprio sabato è emersa la notizia che nel passato di Matteo Salvini c’è una condanna per razzismo. Il segretario della Lega, infatti, nel 2009 aveva violato la legge Mancino, cantando alcuni cori discriminatori contro i napoletani. Ripreso da un telefonino, il video era finito in rete e per quei cori Salvini era stato condannato a 5700 euro di multa.