È di 608mila euro il risarcimento stabilito dal giudice del Lavoro della Spezia, Marco Viani che ha condannato Fincantieri alla liquidazione della somma di circa 88mila euro, a titolo di risarcimento per i danni subiti, e di oltre 520mila euro ai familiari di un operaio tubista a bordo, ucciso da un mesotelioma dovuto all’esposizione all’amianto. L’istruttoria della causa è durata durata tre anni.

L’uomo aveva lavorato per 22 anni nel cantiere navale del Muggiano e si era occupato anche della ristrutturazione dell’Amerigo Vespucci unità navale della Marina Militare Italiana che stazionò a lungo nel cantiere di Muggiano, per la bonifica dei materiali di amianto utilizzati per prevenire il rischio incendio. “Fincantieri – ha detto l’avvoccato Ezio Bonanni che, con l’avvocato Natalia Giuliani ha tutelato gli interessi della famiglia dell’operaio deceduto -, ha costruito le navi della Marina Militare Italiana e ha utilizzato amianto anche friabile. Purtroppo ciò ha causato l’epidemia dei suoi dipendenti e dei marinai che stanno morendo a centinaia“. Bonanni, che è anche presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, – ha iniziato decine di azioni legali a carico di Fincantieri in favore “delle vittime dell’amianto, dei loro familiari e di coloro che hanno lavorato nella cantieristica”.

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