Qualcuno a Marradi, comune fiorentino di tremila anime sull’appennino tosco-emiliano, racconta di aver imparato a memoria la targa e il modello dell’auto che negli ultimi sei mesi ha varcato per tre volte la strada principale del paese fino al monastero della Santissima Annunziata. Sempre con lo stesso obiettivo: convincere quelle quattro suore a lasciare lo storico convento del 1575 perché non più autonomo e in diritto di eleggere la madre priora. Ogni volta alla porta del monastero si sono presentati tre religiosi mandati dalla Congregazione, ma le suore si sono sempre rifiutate di lasciare la loro ‘casa’. Tutto con l’aiuto dei paesani che non voglio perdere lo storico monastero: venerdì, all’ennesimo tentativo di “sfrattare” le suore, i cittadini le hanno avvertite con una telefonata e poi si sono presentati davanti al monastero per difendere le ragioni delle inquiline: “Perché devono andarsene? – ha chiesto Paolo Bassetti, ex sindaco Dc e cugino del Presidente della Cei Gualtiero – si mantengono da sole, non chiedono niente a nessuno e celebrano sempre la messa”.
Lo sfratto delle suore di clausura – Lo “sfratto” delle quattro suore domenicane di clausura sarebbe previsto dalle nuove regole previste dalla Costituzione apostolica sulla vita contemplativa firmata nel 2016 da Papa Francesco, poi applicata con una norma del 2018 della Congregazione per i religiosi italiani: quest’ultima, infatti, prevede che i conventi di clausura con meno di cinque religiose perdano il diritto di eleggere la madre e possano essere chiusi se non più in grado di “portare avanti una vita dignitosa“. Il primo provvedimento è il commissariamento del convento e, di conseguenza, la perdita di qualunque autonomia finanziaria. Il monastero della Santissima Annunziata di Marradi ha perso la sua quinta suora due anni fa con la scomparsa di una consorella e per questo, dal 22 luglio scorso, la Congregazione sta provando, per adesso invano, a mandar via le quattro monache. Venerdì, quando due suore e un prete hanno suonato al campanello del convento, Sorella Domenica sapeva già chi fosse e ha opposto un ‘gran rifiuto’: “Adesso non possiamo, siamo in preghiera” si è sentito replicare il religioso. La stessa motivazione delle due volte precedenti.
La mobilitazione dei cittadini: “Il convento appartiene a noi” – Quella di venerdì è stata la terza volta in cui la Congregazione ha mandato tre emissari per provare a convincere le suore a lasciare il convento, ma loro si sono sempre ‘barricate’ dentro il monastero, anche grazie al sostegno dei cittadini. Oltre alle telefonate di avvertimento, molti cittadini di Marradi venerdì si sono presentati davanti al monastero al momento della visita dei tre religiosi chiedendo spiegazioni. Oltre a Bassetti c’era anche l’ex medico Gabriele Miniati e un’altra decina di cittadini: “Il convento è stato costruito con i soldi dei signori di Marradi e appartiene a tutto il paese – ha spiegato Bassetti ai tre emissari – cacciare le suore, che non sono un peso per nessuno, è un sopruso“. E così, dopo la mancata risposta delle monache e la protesta dei cittadini, i tre religiosi sono stati costretti ad andare via. Ma con ogni probabilità potrebbero tornare nelle prossime settimane: “Non ci farebbero una bella figura”, ha concluso Bassetti. Intanto il Comune di Marradi si è attivato per sedersi a un tavolo con i referenti del Vaticano per trovare una non meglio precisata soluzione che “coniughi la tutela della dignità delle suore marradesi con il rispetto istituzionale della Chiesa”. Per adesso, però, le quattro suore rimangono lì, nel loro monastero.
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