Legò a un palo il suo amante: manette ai polsi e una catena al collo. Poi andò via come richiesto da lui. Ma quel gioco erotico che i due partner praticavano da anni finì con la morte per soffocamento. Era l’11 luglio del 2016 e oggi la Corte d’assise d’Alessandria ha condannato lei a un anno. L’accusa è stata trasformata da omicidio preterintenzionale a omicidio colposo. Il pm aveva chiesto sei anni e otto mesi di reclusione. Amanti da tempo, i due praticavano il bondage. Quando lei ritornò nella mansarda dove si incontravano l’uomo era agonizzante.
La donna chiamò il 118, gli diede da bere ma i soccorsi di rivelarono inutili. Agli inquirenti la donna spiegò che era rituale concordato, così come il fatto che dopo qualche ora sarebbe tornata a liberarlo. L’imputata durante il processo ha spiegato che tra i due c’era una relazione da quasi dieci anni e anche la pratica della legatura era eseguita da tempo. L’uomo quel giorno le aveva inviato un messaggio per un appuntamento. Al suo arrivo l’uomo aveva le unghie laccate di rosso e indossava una calzamaglia a rete. Iniziò il gioco, lei tornò in ufficio. Quando ritornò nella mansarda era troppo tardi.