Secondo il Financial Times, il management della casa nipponica sta attuando piani d'emergenza in vista della separazione definitiva dai francesi. Primo passo, dividere le attività di engineering e produzione
Non si sono mai particolarmente amate, Renault e Nissan. Dopo il salvataggio del 1999, l’alleanza ventennale tra francesi e giapponesi è andata avanti più per necessità che per convinzione, tenuta insieme da un uomo forte come Carlos Ghosn, venuto meno il quale sono emersi contrasti e dissapori che covavano da tempo. Al punto che persino il suo successore Jean-Dominique Senard, da cui tra l’altro è attesa la comunicazione di nuovi progetti nelle prossime settimane, aveva espresso le sue perplessità sulla prosecuzione della partnership durante un’intervista rilasciata a una radio francese, a novembre.
L’ultima indiscrezione è quella del Financial Times, secondo cui gli ormai stufi dirigenti Nissan starebbero accelerando sul piano in atto da tempo, sottotraccia: separarsi dai francesi. Per farlo, bisogna ovviamente seguire degli step: il primo dei quali, secondo la testata inglese ma anche la logica, è quello di dividere completamente i settori di ingegneria e produzione. Proprio quello su cui stanno spingendo da Tokyo, inasprendo senza dubbio le tensioni con la casa della Losanga, ritenuta ormai “un freno” per lo sviluppo del marchio giapponese. In secondo luogo, si procederà anche ad una modifica del consiglio d’amministrazione Nissan.
Il divorzio, qualora si concretizzasse, avrebbe diverse ripercussioni. Soprattutto, come spiega ancora il FT, “costringerebbe entrambe le case automobilistiche a cercare nuovi partner“, proprio nel “momento in cui i rivali si stanno espandendo, con Fiat Chrysler e PSA che si fondono e l’alleanza tra Volkswagen e Ford” che si sviluppa.
E la patata bollente, sempre che alla fine la separazione si faccia, potrebbe passare nelle mani di un italiano: Luca De Meo. Il manager di origini pugliesi ha da poco lasciato la carica di presidente di Seat, secondo alcune indiscrezioni tentato da un’offerta per sistemarsi sullo scranno più alto di Boulogne-Billancourt, alla guida di Renault. E il risiko dell’auto continua.