Televisione

Sanremo 2020, Giorgia Meloni sulla presenza di Rula Jebreal: “E’ bella, va bene se presenta. Se va a fare un monologo di mezz’ora quello non è il contesto”

A Non è l'Arena, la leader di Fratelli d'Italia, a sorpresa, ha difeso Roberto Benigni: "Benigni è un artista, ha le sue idee e lo sappiamo, ma andava a recitare Dante", per poi provare a capovolgere i ruoli tirando in ballo il giornalista Mario Giordano: “Se durante il governo di centrodestra avessimo dato 30 mila euro a Mario Giordano per fare dieci minuti di monologo al Festival in un contenitore non politico, sarebbero arrivati i caschi blu dell’Onu”

La presenza di Rula Jebreal al Festival di Sanremo continua a far discutere, il suo arrivo sul palco dell’Ariston sembrava destinato a saltare salvato poi in extremis dai vertici Rai. Un caso che non ha nulla a che fare con le ragioni televisive e si è da tempo spostato sul piano politico, alla lista dei commenti si aggiunge anche Giorgia Meloni: “Dipende cosa va a fare Rula Jebreal, va inserito nel contesto del Festival. Se Rula Jebreal, che è una donna bellissima, va a presentare, io non ho nulla da dire”, afferma Giorgia Meloni a Non è l’Arena.

“Cosa diversa è se la Jebreal, che è una persona politicamente impegnata, a spese dei contribuenti e super pagata, va a fare un monologo senza contraddittorio di mezz’ora dentro al Festival. Quello non è il contesto”, ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia a Non è l’Arena. La Meloni, a sorpresa, ha difeso Roberto Benigni: “Benigni è un artista, ha le sue idee e lo sappiamo, ma andava a recitare Dante”, per poi provare a capovolgere i ruoli tirando in ballo il giornalista Mario Giordano: “Se durante il governo di centrodestra avessimo dato 30 mila euro a Mario Giordano per fare dieci minuti di monologo al Festival in un contenitore non politico, sarebbero arrivati i caschi blu dell’Onu”.

Subito dopo in studio da Giletti anche Gad Lerner che ha difeso senza troppi giri di parole la collega: “Con Giuliano Ferrara abbiamo cominciato a raccontare l’11 settembre e con noi c’era una giovane donna araba che rompeva gli schemi, non era sottomessa, non si metteva il velo e che non coincideva con lo stereotipo ostile che su di lei si riversava. Sapeva le lingue, ha prestigio internazionale, ha cominciato da noi in questa maniera e non si capisce perché dovrebbe avere paura Giorgia Meloni di una donna italiana, israeliana e araba che parla della violenza sulle donne e che invita ospiti prestigiosi al Festival di Sanremo”. La Jebral ci sarà ma sul suo nome le polemiche continueranno ancora per molto tempo.