La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sulla morte dell’operaio Raffaele Ielpo, 42 anni, rimasto sepolto ieri dai detriti mentre lavorava a 18 metri di profondità nel cantiere in piazza Tirana per l’apertura di una nuova linea di metro.
L’area è stata sequestrata e il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, del dipartimento ‘Salute, sicurezza, lavoro e ambiente’, sta andando in zona per un sopralluogo nel cantiere. L’indagine dovrà accertare eventuali violazioni delle norme antinfortunistiche. Non è escluso che nelle prossime ore possano esserci delle iscrizioni nel registro degli indagati, anche come atto dovuto a garanzia per compiere gli accertamenti necessari. In segno di lutto, l’assessore alla mobilità Marco Granelli ha disposto l’interruzione dei lavori per la giornata di martedì.
Raffaele Ielpo, caposquadra della Tbm, si trovava a 18 metri di profondità nella parte del cantiere chiamata ‘Manufatto Tirana’. Al momento dell’incidente stava lavorando in uno dei tunnel del cantiere e si trovava in una ‘stanza’ sotterranea, cioé una zona collegata con un cunicolo al tunnel principale. Secondo le prime ricostruzioni, mentre effettuava delle misurazioni è stato travolto dal crollo di parte del soffitto della stanza, da un insieme di terra e pietre che non era ancora stato consolidato col cemento e che, franando, l’ha colpito sulla cassa toracica. Con lui in quel momento c’erano altri quattro colleghi, che sono stati ascoltati dai carabinieri che conducono l’indagine.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala e la società M4 spa hanno espresso le condoglianze alla famiglia. Anche i sindacati dei trasporti hanno auspicato “chiarezza sulle dinamiche” e che si individuino le responsabilità. Le segreterie generali di Milano e della Lombardia di Fit Cgil Fit Cisl Uil Trasporti hanno scritto in una nota:”È devastante scoprire che si può morire anche lavorando per una committenza pubblica, a Milano, ad uno scavo per una nuova linea di metropolitana”.