La data minima per eleggere i senatori da 25 a 18 anni, quella per essere eletti a Palazzo Madama da 40 a 25. E’ quanto prevede l’emendamento alla riforma costituzionale approvato dalla commissione Affari Costituzionali del Senato a prima firma di Dario Parrini (Pd).
“Si tratta di una riforma epocale”, ha dichiarato il senatore dem. “Si supera la paradossale e ormai anacronistica esistenza di un ramo del Parlamento dotato degli stessi poteri dell’altro ma non eletto a suffragio universale. Il provvedimento andrà al più presto in aula. Poco fa la Commissione ha approvato la riforma costituzionale che, con un emendamento a mia firma, parifica a quello della Camera non solo l’elettorato attivo ma anche quello passivo del Senato”. Su Twitter ha festeggiato il ministro M5s per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà: “Rispettiamo gli impegni presi, avanti con il cronoprogramma delle riforme!”.
L’emendamento che interviene su elettorato attivo e passivo è stato approvato all’unanimità, mentre la proposta di legge è stata approvata con l’astensione di Forza Italia. Il provvedimento aveva avuto il via libera di Montecitorio il 31 luglio scorso con 487 sì, 5 no e 7 astenuti.