Carlo Calenda appoggia lo strappo di Matteo Renzi che ha annunciato di non sostenere Michele Emiliano. Le Regionali in Puglia certificano la nascita del ‘terzo polo’: Azione e Italia Viva correranno insieme con un proprio candidato contro il governatore uscente, che non dovrà vedersela solo contro l’avversario di centrodestra (probabilmente Raffaele Fitto in quota Fratelli d’Italia) e il prescelto del M5s.
Già martedì, quando l’ex premier aveva annunciato la corsa in solitaria, il leader di Azione aveva bussato alla sua porta. A meno di 24 ore di distanza è arrivato – a quanto apprende l’Ansa – un faccia a faccia tra l’ex ministro dello Sviluppo Economico ed Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva. Sul tavolo la marcia in comune in Puglia e in altre tornate elettorali, nonché l’appoggio a Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna.
Il duo, dunque, si ricompatta dopo mesi di pizzicate, critiche e bordate. Il minimo comun denominatore, al momento, è l’avversione nei confronti di Emiliano. Il primo effetto, in attesa di capire il peso elettorale del binomio, è la spaccatura del fronte in una regione che è amministrata dal centrosinistra dall’aprile 2005, quando Nichi Vendola conquistò lo scranno più alto del Consiglio regionale strappando la guida della Puglia alla destra.
Dando l’annuncio della corsa in propria a La7, Renzi ha dipinto il governatore uscente e ricandidato del Pd (ha vinto le primarie con il 70% dei consensi) come “l’emblema dell’alleanza culturale con il grlillismo” su Ilva, Tap, Xylella e Banca popolare di Bari. Subito era arrivata la proposta di Calenda: “Matteuccio bello però tocca che rispondi al telefono se vogliamo fare questa roba. Che devo fare, chiedo intercessione a Obama? Su diamoci una mossa”, aveva scritto su Twitter. E ancora: “Troviamo un candidato da sostenere insieme in Puglia contro Emiliano e il centrodestra anche con Più Europa. Adelante”.