Ancora una volta. Ancora ad Halle. Nella città della Sassonia Anhalt sono stati rinvenuti due fori di proiettile sul vetro dell’ufficio del deputato della Spd di origine senegalese, Karamba Diaby. La polizia sta indagando sull’accaduto, ma, sebbene l’evento non abbia ancora dei colpevoli, si ipotizza la matrice razziale. L’attacco segue quello dello scorso ottobre, quando Stephan Balliet, neonazista tedesco, nel giorno dello Yom Kippur aveva prima cercato di fare irruzione nella sinagoga della città uccidendo due persone con un’arma da fuoco.

Non è la prima volta che il parlamentare viene intimidito, già nel 2015 le finestre dell’ufficio erano state distrutte. Immediata la presa di posizione di Diaby, “non mi farò certo intimidire, queste persone non ci riusciranno”, e il supporto da parte di Saskia Esken, co-leader del Partito Socialdemocratico che ha definito l’atto come “un attacco al cuore della democrazia”. Numerosi altri politici Spd, tra cui il ministro degli Esteri Heiko Maas, hanno assicurato a Diaby il proprio sostegno e hanno condannato l’atto: “Continueremo a stare al tuo fianco per una democrazia libera, tollerante e diversificata”, ha twittato Maas.

L’atto non è certo un caso isolato. Infatti, secondo un rapporto del Ministero dell’interno tedesco, i crimini d’odio nel 2019 contro i politici ammontano a 1.241, molti dei quali con una matrice di estrema destra. Secondo un sondaggio per il canale Report München il 40% degli amministratori locali avrebbe ricevuto minacce o intimidazioni, mentre l’8% avrebbe ricevuto aggressioni fisiche.

Tra i casi più eclatanti quello della sindaca di Colonia, Henriette Heker, che, cinque anni fa, venne accoltellata da un estremista di destra. Lo scorso giugno, invece, Walter Lübcke, ex presidente del distretto di Kassel, venne ucciso con un colpo di arma da fuoco mentre era sul terrazzo di casa sua. Anche in questo caso venne arrestato un estremista di destra. È recente il caso di Andreas Hollstein, sindaco di Altena favorevole all’accoglienza dei profughi che si è ritrovato un coltello alla gola.

Martina Angermann, ex sindaco di Arnsdorf in Sassonia, aveva condannato l’attacco di quattro uomini a un rifugiato malato di mente. A novembre, ha chiesto il pensionamento anticipato in seguito a minacce da parte dell’estrema destra. Il sindaco di Kamp-Lintfort nel Basso Reno, Christoph Landscheidt, aveva richiesto il porto d’armi dopo aver ricevuto minacce da estremisti di destra.

La richiesta ha scatenato un dibattito sulla protezione dei politici. Alla luce dei crescenti attacchi agli amministratori locali, la presidente della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer, si è appellata alle autorità per una maggiore protezione, ma rifiutandosi tassativamente di armare i politici. Il dibattito sul tema è tornato ad essere così forte che addirittura il quotidiano Bild si chiede se, alla luce degli eventi, il governo federale sia ancora in grado di proteggere i propri amministratori.

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