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Green deal, Parlamento Ue adotta risoluzione: respinta la richiesta di inserire il nucleare tra i settori da sostenere. M5s: “Lobby sconfitta”

La plenaria approva il piano Ue presentato da von der Leyen e fissa l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030. Bocciati gli emendamenti sul nucleare come energia verde proposti dai conservatori: un'ipotesi appoggiata anche da alcuni Paesi fra cui la Francia. La pentastellata Evi: "Chiudiamo finalmente a questi tentativi antistorici"

Il Parlamento Ue sostiene il Green Deal europeo e respinge gli emendamenti che chiedevano di considerare anche il gas e il nucleare fra le fonti energetiche da sostenere con gli investimenti. La plenaria ha adottato la sua posizione sul piano Ue, così come presentato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Gli eurodeputati, nella risoluzione adottata con 482 sì, 136 no e 95 astensioni, chiedono un obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 invece che il 40% attualmente previsto. Bocciati gli emendamenti sul nucleare: uno proposto dal gruppo dei Conservatori, di cui fa parte Fratelli d’Italia, e uno presentato da più europarlamentari, tra cui la leghista Gianna Gancia, moglie di Roberto Calderoli. Il co-presidente di Ecr, Raffaele Fitto, ha annunciato il voto contrario di FdI alla risoluzione. Esulta Eleonora Evi del Movimento 5 stelle: “Si tratta di una sonora sconfitta per la lobby del nucleare”. Alcuni Paesi, tra cui anche la Francia, come aveva ribadito il presidente Emmanuel Macron, puntano a inserire il nucleare tra i settori “verdi”.

I deputati del Parlamento europeo hanno accolto con favore il Green Deal e sono pronti a sostenere il piano di investimenti sostenibili. Chiedono anche un meccanismo di transizione adeguatamente finanziato per tutte le regioni dell’Ue. Il Parlamento ha chiesto una normativa ambiziosa in materia di clima e di portare al 55%, rispetto ai livelli del 1990, l’obiettivo dell’Ue per il 2030 in materia di riduzione delle emissioni interne di gas a effetto serra. Inoltre esorta la Commissione a presentare quanto prima una proposta in tal senso, onde consentire all’Unione di adottare tale obiettivo con largo anticipo rispetto alla COP26 di novembre. Infine, i deputati hanno auspicato l’introduzione di obiettivi intermedi dell’Ue per il 2040.

Per prevenire il trasferimento delle emissioni di CO2, data la persistenza di diversi gradi di ambizione in campo climatico su scala mondiale, i deputati chiedono alla Commissione di lavorare a un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere compatibile con l’Omc. I deputati sottolineano che modificheranno qualsiasi proposta legislativa per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Chiedono inoltre obiettivi più elevati per l’efficienza energetica, l’energia rinnovabile, inclusi, per quest’ultima, obiettivi nazionali vincolanti per ogni Stato membro, e una revisione di altre normative Ue nel campo del clima e dell’energia entro giugno 2021.

“Con il voto di oggi il Parlamento europeo detta la linea da seguire per rendere il Green deal europeo il vero motore di una transizione ecologica giusta in Europa”, spiega l’europarlamentare del M5s Evi. Che sottolinea in particolare la bocciatura per chi “aveva tentato, ancora una volta, di promuovere l’energia nucleare come fonte energetica chiave nella transizione energetica e nel raggiungimento degli obiettivi climatici europei”. “Oggi chiudiamo finalmente a questi tentativi antistorici, dicendo chiaramente che il nucleare appartiene alla storia e le parole d’ordine della transizione energetica sono invece rinnovabili ed efficienza energetica“, prosegue Evi. Che sottolinea anche come nella risoluzione sia ribadita “l’eliminazione di tutti i sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili entro il 2020″. Secondo Evi, “i negazionisti del cambiamento climatico sono stati sconfitti e la Commissione europea dovrà seguire le indicazioni del Parlamento europeo”.