In questi giorni la giunta provinciale del Trentino, a trazione leghista, ha fermato il programma di monitoraggio delle popolazioni che sono esposte ai fitofarmaci usati in agricoltura.
Il programma era stato avviato dalla giunta precedente, poiché nelle valli dove l’agricoltura è dominante l’uso di fitofarmaci è molto rilevante. Le scuse addotte dall’attuale assessora Stefania Segnana sono quelle usate per mettere a tacere chi si indigna. Cioè, sempre secondo l’assessora, il programma sarebbe stato fermato per permettere di avviarne un altro più completo.
I medici per l’ambiente (Isde) sono molto critici su questo provvedimento, poiché sostengono che se si voleva sviluppare e migliorare il monitoraggio si poteva implementare l’esistente senza per questo fermarlo; così, di fatto, attualmente il sistema non presenta controlli e monitoraggi, per cui tutto fermo! Come dire, tanto non importa se i cittadini sono esposti ad alti valori espositivi di fitofarmaci: ce ne occuperemo in futuro, chissà quando.
Rimane, ovviamente, la forte perplessità di come viene gestita la partita in una provincia che, solitamente, era all’avanguardia in tema di prevenzione e tutela della salute pubblica. Pare che, sempre a detta dei medici per l’ambiente, in alcuni periodi dell’anno dove le irrorazioni di pesticidi sono intense, i residui rilevati nelle urine degli abitanti circostanti siano molto più presenti che negli altri periodi dell’anno. Quindi l’influenza sulle persone è già nota. Ma non è un problema, evidentemente, dato che la provincia ha deciso di fermare il monitoraggio.
Ma non era meglio lasciarlo proseguire e poi subentrare con le eventuali proposte alternative o migliorative? Poi: mi viene da chiedermi quali siano queste proposte innovative, dato che la risposta di chi governa attualmente è molto evasiva. Staremo a vedere in futuro, ma intanto il monitoraggio non esiste più, quindi si perderanno dati utili per stabilire incidenze di malattie derivate dalla concomitante presenza uomo/fitofarmaci.
Ma sì, che volete che sia, in fondo anche qui vale il motto elettorale che ha portato al governo l’attuale giunta provinciale: “Prima i Trentini” – a subire gli effetti, ma non diciamoglielo!