Mafie

Mattarella ricorda Ciampi: “Guidò il governo nel ’93, stagione di grande tensione. La violenza stragista gli fece temere l’eversione”

Carlo Azeglio Ciampi fu capo del Governo italiano in “una stagione di grande tensione, accompagnata da attentati terroristici di gravissima portata, da quello dei Georgofili a Firenze (27 maggio 1993), all’autobomba fortunatamente non esplosa il 2 giugno successivo, a Roma, nei pressi di Palazzo Chigi, alle bombe del 27 luglio a Milano, in via Palestro e ancora a Roma a San Giorgio al Velabro e a San Giovanni in Laterano”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ripercorso i momenti della carriera dell’ex Capo dello Stato intervenendo all’evento ‘Ricordare Carlo Azeglio Ciampi, uomo di governo e capo dello Stato’ organizzato al Teatro Goldoni di Livorno, sua città natale . “La violenza stragista mafiosa si configurò come vera e propria emergenza nazionale. Un clima che lo portò a temere, in quel mese di luglio, sviluppi di carattere eversivo“, ha continuato Mattarella.

Il riferimento è a quanto dichiarato dallo stesso Ciampi nel 2010, quando fu sentito come persona informata sui fatti dai pm che indagavano sulla Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra. L’ex presidente dello Stato aveva evocato il timore che, nella notte del 28 luglio 1993 (quella degli attentati contemporanei al Padiglione di arte contemporanea di Milano e alle basiliche di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro, a Roma) potesse scattare un colpo di Stato, anche perché i telefoni di Palazzo Chigi rimasero del tutto isolati per alcune ore.