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Paola Ferrari: “La Leotta, la D’Amico… al Festival di Sanremo ci sono state tutte, tranne me. Il bullismo su Rita Pavone? Mi fa vomitare”

La conduttrice de “La domenica sportiva” analizza tutti gli elementi della kermesse canora dalla condizioni alle canzoni, senza tabù né peli sulla lingua

di Andrea Conti

Paola Ferrari, conduttrice de “La domenica sportiva”, analizza senza peli sulla lingua il prossimo Festival di Sanremo, in una intervista a “Libero”. Si parte subito sulle conduttrici sportive che hanno calcato il palco del Teatro Ariston: “Questo lavoro si fa per le emozioni e quello è un palco importantissimo. La Leotta, la d’Amico: ci sono state tutte tranne me. Sanremo sarebbe il coronamento di una carriera che iniziai a Portobello con Enzo Tortora. Sarebbe bello chiuderla così. Il mio sogno vero è cantare al Festival”.

E se la Ferrari non vuole più parlare della Leotta (per la quale non nutre sentimenti di stima professionale), spende belle parole per Rula Jebreal, che sarà tra le co-conduttrici: “È una mia amica. Abbiamo idee molto diverse dal punto di vista politico e sociale ma ci stimiamo. Avere punti di vista diversi è bello. Mi diverto a discutere con chi non la pensa come me. Se esco a cena con lei sono sicura che io non mi annoio e lei neppure. Non mi piacciono le persone scontate con cui non hai niente da dire”.

Infine difende a spada tratta una delle Big in gara, Rita Pavone, accusata di essere “sovranista”, a causa di alcuni tweet. “Ho letto alcuni attacchi sul tema del fisico. Schifezze. Io sono stata presa in giro per anni, per le luci, per l’aspetto, anche da colleghi famosi de Il Corriere della Sera. Un bullismo vergognoso che mi fa vomitare”.

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