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Congedo parentale, si studia un ampliamento a sei mesi: uno sarà per i neopapà

È la sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi (Pd) a parlare di una proposta alla studio del governo che ha iniziato mettere a punto un nuovo intervento in favore delle famiglie con l'intento di a conciliare i tempi della vita tra casa e lavoro
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Un allungamento del congedo obbligatorio dopo la nascita di un figlio, da cinque a sei mesi, consentendo al papà di non andare al lavoro per uno mese intero. È la sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi (Pd) a parlare di una proposta alla studio del governo che ha iniziato mettere a punto un nuovo intervento in favore delle famiglie con l’intento di a conciliare i tempi della vita tra casa e lavoro.
L’esecutivo Conte ha già previsto alcuni interventi il governo con la manovra che, ad esempio, ha aumentato i giorni di permesso alla nascita di un figlio da 5 a 7 giorni per i neopapà.

Le novità per la famiglia nell’ultima legge di Bilancio sono state tre: il contributo alla spesa dell’asilo nido che può arrivare fino a 3mila euro, un bonus di 400 euro per l’acquisto di latte artificiale, limitato però alle mamme che hanno specifiche patologie e non possono allattare, e – soprattutto – la modifica del bonus bebè che da quest’anno va a tutti i nuovi nati, senza che debba essere conteggiato nella dichiarazione fiscale ma tenendo conto del reddito dei genitori.

La sottosegretaria ha comunicato che a breve sarà insediato un apposito gruppo di lavoro e, se si troveranno le risorse necessarie, le misure potrebbero essere inserite nella prossima legge di Bilancio. “Dobbiamo passare dalla conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro che in genere pesa tutta sulle donne alla condivisione delle cure familiari. Lo fa già la Svezia, ci sono regole per un congedo unico utilizzato però per il 20% dal padre”. È proprio questo il meccanismo ipotizzato, una estensione del congedo con la possibilità per il padre di prenderne il 20%, appunto un mese rispetto ai sei previsti.

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