Ecco la rubrica del giovedì con il bestiario di ciò che accade nelle serie minori del pallone italiano. Le perle nei comunicati della giustizia sportiva regionale, quelle dei calciatori in campo e dei giornalisti in tribuna stampa
Tornano gli spadaccini della bandierina su Domeniche Bestiali. Dopo l’indimenticabile Keric Mirsad che in Trentino difendeva a bandierina sguainata l’onore della squadra da lui servita, arriva un altro episodio in cui viene usata come Durlindana per punire gli infedeli. Poi ci sono le noccioline, alimento vintage del calcio e prodotto tipico da pubblicizzare. Cavalieri, sapori romantici…non può mancare una donzella, una lady…di ferro però. Infine un guardalinee che rompe il naso a un calciatore, con la bandierina (ma poi ha chiesto scusa).
IL POTERE DELLA BANDIERINA
Da Chretien de Troyes ad Ariosto, da He-Man ai Thundercats, le spade mitologiche lasciano inalterato il loro fascino. E così non potendo disporre di roba troppo sofisticata, delle penne di scrittori e poeti o della fantasia dei creatori di cartoni animati, in campo si fa quel che si può e un’arma importante diventa la bandierina del calcio d’angolo. Lo dimostrò Keric Mirsad in Trentino con la sua simil Crociata, lo dimostra a chilometri di distanza Raffaele Guarino dell’Ercolanese, società campana, squalificato fino al 9 luglio 2020 perché “nel corso della gara, staccava la bandierina del calcio d’angolo ed usciva dal terreno di gioco dirigendosi verso gli spalti al fine di utilizzarla a scopo violento contro un sostenitore della squadra ospitante”. E si diceva prima della penna degli scrittori… roba sicuramente poco gradita a Guarino che proseguendo “successivamente, nel rientrare sul in campo si avvicinava al direttore di gara protestando in modo veemente per l’espulsione ricevuta, dopodiché alla richiesta di quest’ultimo di abbandonare il terreno di gioco, si impossessava del suo taccuino e e lo lanciava in sua direzione colpendolo al volto”.
IL PRODOTTO TIPICO
L’Irpinia è terra di grandissimi vini ma anche di frutti eccellenti come castagne e nocciole. A Cervinara lo sanno bene, visto che, dopo essere stati multati alcune volte per aver lanciato vino agli assistenti, i tifosi dell’Audax, squadra di eccellenza, stavolta hanno beccato una sanzione per aver lanciato un sacchetto contenente noccioline. Cibo vintage sui campi da calcio, le noccioline, da queste parti anche alimento pregiatissimo (le nocciole): possibile che i tifosi stiano semplicemente facendo pubblicità ai prodotti tipici irpini. Alla prossima, si immagina, sarà la volta del pecorino di Laticauda.
LA LADY DI FERRO
Cavalieri, spadaccini, prelibatezze: manca una dama? No, c’è: è la tifosa che ha fatto beccare una multa di 250 euro alla Nuova Polisportiva Popolare Cep, seconda categoria toscana. Perché? Perché “una isolata sostenitrice dopo aver lanciato una sedia contro la recinzione, offende e minaccia il Direttore di Gara”. Moderna Angelica, che fa perdere il senno a Orlando sì, ma a sediate nella nuca.
MA CHI?
Nuovo episodio di comunicato poco comprensibile di un giudice sportivo. Oggetto, la squalifica per tre gare di Mohammed Rkaiba del Montebaldina Consolini, I categoria veneto: “Per aver colpito al volto un avversario con un pugno facendolo cadere a terra, accusava un dolore al volto e comunicava al direttore di gara di poter continuare”. Ma… lui stesso accusava dolore al volto dopo aver preso a pugni un altro? Così pare dal comunicato.
IL GUARDALINEE GENTILUOMO
Incredibile quanto raccontato da Il Giornale di Vicenza a proposito di una gara di seconda categoria tra Campodoro e Maddalene. Già il titolo è eloquente: “Caos in campo, guardalinee rompe il naso al portiere”, il racconto vale “il guardalinee di casa, Valter Turetta, colpiva con l’asta della bandiera Manuel Barbagallo, portiere 29enne del Maddalene, procurandogli la rottura del naso e ferendo lievemente anche Giacomo Stefanello, accorso in difesa del compagno di squadra aggredito”. Ma poi si è scusato: “La cosa migliore potrebbe essere chiarirsi di persona e lanciare un messaggio di pace”…col lanciarazzi.