Le accuse vanno da resistenza a pubblico ufficiale a interruzione di pubblico servizio. Viene contestato anche il furto delle chiavi di un mezzo, un’azione con cui i giovani hanno impedito ai pompieri di spegnere l’incendio che era stato appiccato a un cumulo di rifiuti
Sono tutti giovani gli indagati per l’aggressione ai vigili del fuoco a Capodanno in via Gola a Milano. Le accuse sono concorso in incendio, resistenza a pubblico ufficiale, lancio di oggetti pericolosi e interruzione di pubblico servizio. Gli indagati sono nove, di cui tre minorenni. Giovedì mattina sono stati perquisiti dalla polizia. Per gli investigatori si tratta “teppisti” senza legami con ambienti eversivi o antagonisti.
Da parte della Procura milanese e degli investigatori con l’operazione si è voluto dare una “risposta immediata a gesti inaccettabili e intollerabili“. Nell’indagine del capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e del pubblico ministero Paola Pirotta viene contestato anche il furto delle chiavi di un mezzo, un’azione con cui i giovani hanno impedito ai pompieri di spegnere l’incendio che era stato appiccato a un cumulo di rifiuti. Atto definito dagli inquirenti “altamente criminale”. Tra l’altro alcuni dei giovani indagati, dopo l’aggressione, si erano anche fatti intervistare dalla televisione, facendo vedere pure le pistole giocattolo che avevano mostrato ai vigili del fuoco.