Per Canegrati, al centro di un’inchiesta sulla corruzione nei servizi odontoiatrici negli ospedali lombardi il procuratore aggiunto Manuela Massenz aveva chiesto dieci anni
I giudici le hanno inflitto due anni in più di quanto richiesto dall’accusa. Ricorrerà in appello Maria Paola Canegrati, l’imprenditrice condannata a 12 anni per tangenti nella sanità, sentenza emessa ieri pomeriggio dal Tribunale di Monza, al termine di sette ore di camera di consiglio. Per Canegrati, al centro di un’inchiesta sulla corruzione nei servizi odontoiatrici negli ospedali lombardi, e per questo soprannominata Lady Dentiera, il procuratore Aggiunto Manuela Massenz aveva chiesto dieci anni.
L’inchiesta Smile sul giro di tangenti connesse ai servizi odontoiatrici negli ospedali lombardi, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, aveva portato alla luce il legame con l’ex presidente della commissione Sanità di Regione Lombardia Fabio Rizzi e il suo braccio destro Mario Longo (entrambi hanno patteggiato una condanna a due anni), i quali l’avrebbero favorita nell’aggiudicazione degli appalti. A far partire le indagini fu un esposto del revisore dei conti dell’ospedale di Vimercate (Monza). Canegrati deve anche rispondere delle accuse di bancarotta fraudolenta e reati fiscali in un altro procedimento scaturito dalla stessa inchiesta. La Procura di Monza aveva chiesto una condanna a dieci anni e sette mesi per l’imprenditrice monzese difesa dall’avvocato Michele Saponara. Tre anni fa l’imprenditrice era finita in manette con l’ex presidente della commissione sanità di Regione Lombardia Fabio Rizzi.