L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha esaminato i dati dei telegiornali relativi a dicembre 2019 e "ha accertato il permanere delle criticità: in particolare, i tempi fruiti da alcuni soggetti politici non sono risultati coerenti con le rispettive rappresentanze parlamentari"
Serve “una immediata e significativa inversione di tendenza” nei telegiornali, affinché sia garantito il rispetto dei “principi sanciti a tutela del pluralismo dell’informazione”. Dopo aver esaminato i dati dei tg relativi a dicembre 2019, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha deciso a maggioranza di scrivere a Rai, Mediaset, Sky Italia e La7 per ordinare una cambio di rotta “rispetto a quanto rilevato nel trimestre settembre-novembre 2019“. Una decisione arrivata dopo che nell’ultimo mese – dicembre 2019 – questa inversione di tendenza non si è vista, anzi l’Agcom “ha accertato il permanere delle criticità: in particolare, i tempi fruiti da alcuni soggetti politici non sono risultati coerenti con le rispettive rappresentanze parlamentari”.
Per l’andamento registrato nel trimestre settembre-novembre, le società erano state già invitate, con comunicazione trasmessa il 30 dicembre, ad “assicurare, pur nel rispetto della libertà editoriale e alla luce dell’attualità della cronaca, un equilibrato accesso di tutti i soggetti politici al fine di garantire un’informazione completa e imparziale“. Il Consiglio dell’Autorità, relatore Antonio Nicita, ha pertanto deciso di rivolgere alle società – a maggioranza e con il voto contrario dei Commissari Antonio Martusciello (Forza Italia) e Francesco Posteraro -quest’ultimo perché in dissenso sul termine per la verifica dell’ottemperanza ai provvedimenti dell’Autorità – un ordine affinché provvedano ad assicurare nei notiziari una immediata e significativa inversione di tendenza.
Nel trimestre in corso (dicembre 2019 – febbraio 2020) – sottolinea la nota Agcom – “dovrà dunque essere garantita un’informazione equilibrata e un effettivo e rigoroso rispetto del principio della parità di trattamento tra i soggetti politici, che tenga conto del grado di rappresentatività di ciascun soggetto politico, anche con riferimento al rapporto dei tempi fruiti tra i diversi soggetti politici, nel rispetto dell’autonomia editoriale e giornalistica e della correlazione dell’informazione ai temi dell’attualità e della cronaca politica”.
Proprio oggi il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, ha scritto una lettera al presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, riguardo all’intervista rilasciata da Matteo Salvini al Tg2: “Poiché mancano meno di dieci giorni al voto, alla luce dei continui servizi dedicati in queste settimane e in particolare in questi giorni dal Tg2 agli appuntamenti elettorali di Salvini in Emilia Romagna e in Calabria, chiedo se non sia opportuna una rapida valutazione dell’Authority per appurare se sia stata violata o meno la Par condicio elettorale ed eventualmente procedere con i doverosi riequilibri e le doverose sanzioni”, denuncia Anzaldi.