Avrebbero avvelenato un amico per sottrargli il bancomat, da cui avrebbero poi prelevato circa duemila euro: con questa accusa i carabinieri hanno fermato due coniugi, Claudio Furlan, 54 anni di Bologna e Rita Di Maio, 49 anni di origini napoletane, indagati per omicidio preterintenzionale, rapina pluriaggravata e indebito utilizzo di carte di pagamento. La vittima è Vito Balboni, 63 anni, originario di Ferrara ma residente a Bentivoglio (Bologna): per sei giorni il cadavere è rimasto nella sua auto, prima che qualcuno se ne accorgesse.
Lo scorso 6 novembre il cadavere di Balboni è stato trovato all’interno della sua auto, ferma in un parcheggio a Cadriano di Granarolo Emilia, frazione di Bologna, ma il decesso sarebbe avvenuto diversi giorni prima, probabilmente il 31 ottobre. Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, la vittima avrebbe passato le sue ultime ore insieme a Furlan e Di Maio: il pomeriggio insieme si era interrotto bruscamente per una lite. All’inizio si è pensato a una morte per cause naturali, ma secondo le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Lazzaro e della Stazione di Granarolo, sarebbe invece stato indotto dalla somministrazione di due potenti psicofarmaci, probabilmente sciolti in una bevanda alcolica. Nelle ore successive, dal suo bancomat sono stati effettuati una dozzina di prelievi, per un totale di 1900 euro: la coppia è stata incastrata dalle immagini delle telecamere di sicurezza.