L’energia verde in tandem con il gas: così gli Usa sviluppano la propria strategia nell’Egeo dopo le firme per il gasdotto Eastmed che, di fatto, rivoluzionerà l’approvvigionamento energetico per l’Europa e gli equilibri, di alleanze e accordi, per l’intera area mediterranea.
Per questa ragione Washington, dopo aver instaurato una partnership di carattere militare con la Grecia, grazie all’accordo siglato dal Segretario di Stato, Mike Pompeo, e dal premier, Kyriakos Mitsotakis, per l’uso di quattro basi su suolo ellenico, ora punta forte sul green e sulle privatizzazioni. Due fondi di private equity statunitensi vogliono investire nel mercato del turismo greco, con oltre 1 miliardo di dollari di capitale. Ma sarà solo l’anticamera per l’interesse americano nel settore energetico, con la possibile privatizzazione delle società greche Depa, Elpe e Deddie e la prossima apertura ad Atene della sede della più grande azienda statunitense di energia rinnovabile.
Una mossa che si inserisce in un contesto in cui la nuova Commisisone Ue sta lavorando al Green New Deal con lo stanziamento di 1.000 miliardi di euro in dieci anni come “impegno di solidarietà e correttezza per coloro che affrontano le sfide più profonde per compiere questo viaggio con noi”, come annunciato dal vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans.
Alcuni dati su cui imbastire nuove azioni e direzioni di marcia sono stati diffusi dal professor Robert Pollin, fondatore di Peri, il Political Economy Research Institute dell’Università del Massachusetts, che ha tenuto nei giorni scorsi una conferenza ad Atene dal titolo La via per la stabilizzazione del clima globale attraverso un nuovo affare verde globale presso il Museo di Storia Nazionale di Goulandris.
Il suo obiettivo principale è un’economia a zero emissioni nei prossimi 30 anni. Ma come realizzarla? Il New Deal verde, ha detto, aumenterebbe l’attività economica e creerebbe più posti di lavoro di quelli persi a causa della chiusura del settore dei combustibili fossili. Si prenda 1 milione di euro dal carbone e lo si metta in investimenti verdi, si tratta della stessa creazione di posti di lavoro, ovvero 20 posti di lavoro per milione di euro: questa la sua tesi. Ciò rappresenterebbe la leva ideale per un Paese con la struttura economica della Grecia perché crea opportunità per le piccole e medie imprese, progetti collaborativi e comunità energetiche.
Così il governo greco ha messo a punto, lo scorso 19 dicembre, il progetto definitivo del piano nazionale per l’energia che ha presentato a Bruxelles, dopo che dalla Banca Europea per gli Investimenti (Bei) è arrivato il via libera ad un co-finanziamento da 700 milioni di dollari per realizzare in tutto il paese parchi eolici, impianti fotovoltaici, impianti a biomassa/biogas e centrali idroelettriche.
Alcune importanti realtà americane, dunque, stanno progettando iniziative in Grecia proprio al fine di creare un percorso green che sia parallelo al gas. L’Ellade sta assumendo infatti il ruolo di gas-hub del Mediterraneo per il contemporaneo transito dei gasdotti Tap, Tanap e Eastmed mutando di fatto il proprio peso specifico. Lo dimostrano tra le altre cose due interessanti progetti già avviati. Da due anni è operativo il laboratorio di Tesla in Attica, in cui il gruppo di Musk sta mettendo a punto la nuova alta velocità solare per i treni e da un anno è entrato nella fase finale un progetto europeo per dotare un’isola dell’Egeo di batterie pulite.