I fatti risalgono all'ottobre 2019 ma solo ora la Procura ha aperto un fascicolo: la donna dichiarò che i resti erano quelli di uno scimpanzé ma gli esami effettuati dimostrano la compatibilità con l'essere umano
Aveva in valigia un cranio e delle ossa. Una donna di 41 anni portava li portava nel suo bagaglio quando è stata fermata all’aeroporto di Malpensa. I fatti risalgono all’ottobre del 2019 ma solo ora la Procura della Repubblica del Tribunale di Busto Arsizio ha aperto un fascicolo e l’episodio è stato reso noto. La donna, originaria di Cuba, è accusata di distruzione e sottrazione di cadavere. La versione della 41enne al momento del fermo non corrisponde a quanto dimostrato dagli esami: lei parlò di resti di uno scimpanzé ma è stata provata la compatibilità con l’essere umano del cranio e delle ossa. Restano da effettuare altre analisi per escludere completamente la possibilità di una compatibilità con lo scimpanzé. In ogni caso, la donna dovrà rendere conto del perché nella sua valigia trasportava questi resti.