Disse Roberto Formigoni, all’epoca governatore lombardo, il 28 gennaio del 2002: “I produttori si mettano a correre: dal 2005, in Lombardia saranno immatricolati solo veicoli a motore ibrido, dal 2008 soltanto a idrogeno”. Non hanno corso abbastanza, i costruttori di auto, e neppure il Celeste ha esattamente galoppato. Le ibride “piacicchiano” (116 mila immatricolazioni nel 2019), come dice Maurizio Crozza interpretando Carlo Calenda, le vetture a idrogeno si contano sulle dita di una mano e le elettriche crescono ma valgono ancora meno dell’uno per cento del mercato italiano, lo 0,6% per essere precisi, e l’anno scorso hanno convinto 10.663 acquirenti, in maggioranza società.
Ecco perché è un bell’obbiettivo quella della Porsche, che ritiene di avvicinarsi a quota 1000, quest’anno, con la sua sportivissima Taycan elettrica (nella foto), in vendita tra qualche settimana anche da noi e già oggetto di oltre 20 mila preordini a livello mondiale. La marca di Stoccarda prevede infatti che l’assatanata a emissioni zero peserà tra l’8 e il 10% delle vendite in Italia. E siccome nel 2019 ha piazzato 6.710 vetture (risultato record, con un balzo del 28% rispetto al 2018) e confida di crescere ancora il conto è presto fatto. La filantissima vettura tedesca, che nella versione Turbo costa 156.817 euro 680 cavalli) e per la versione Turbo S (761 cavalli) richiede un assegno da 190.977 euro, è destinata dunque a giocare davvero nel campionato strategico-commerciale della Porsche, non solo a farsi ammirare negli show-room. Ventotto dei quali (sui 30 sparsi sul territorio italiano) disporranno presto di stazioni di ricarica rapida. Il Centro Porsche di Milano Nord ce l’avrà ultra-rapida, con potenza fino a 350 kW, d’altronde è acclarato che Milano va di fretta.
Nella vita di tutti giorni, tuttavia, è assai probabile che i possessori e utilizzatori di Taycan sfrutteranno la possibilità di installare – nel box di casa, nel cortile dell’ufficio o ovunque desiderino – un punto di ricarica con potenza di 11 kW, al quale potranno attaccare la macchina ad libitum, grazie alla tariffa “flat” da 100 euro al mese. Porsche Italia sta anche accelerando la creazione della rete che definisce di “destination charging” e che entro fine anno schiererà circa 200 punti di ricarica posizionati presso location classiche per il tempo libero dei porschisti elettrici (golf club, ristoranti, hotel; niente librerie, pare).
La prima Porsche elettrica, in grado di schizzare da zero a cento all’ora in 2,8 secondi, è accreditata di un’autonomia massima di 450 chilometri, con velocità massima autolimitata ai 260 orari. Speriamo che ne vendano davvero un sacco di Taycan, così sarà più probabile superarne una in autostrada, con la mia utilitaria a benzina, mentre viaggia a 90 all’ora perchè l’energia comincia a scarseggiare. E’ già bello adesso fare questo genere di sorpassi a una Tesla, per carità, ma affiancare e poi seminare una Taycan col tachimetro che segna 120 sarà decisamente meglio. Si scherza, eh. Brava Porsche, noi europei mica possiamo farci bagnare il naso da Elon Musk, il patron della Tesla. E’ giusto inseguirlo: sempre stando attenti alla riserva di energia, mi raccomando.