In Italia non lo conoscono in molti, anche se diversi libri sono stati pubblicati. Negli Stati Uniti è stato una guida per tantissime persone per decenni. Professore di psicologia ad Harvard, era stato cacciato con Thimoty Leary per le sue ricerche sugli allucinogeni come via all’espansione di coscienza.
Era poi andato in India in cerca di verità: l’incontro col suo guru gli aveva fatto capire che non occorreva la chimica per crescere spiritualmente. Per decenni ha insegnato, ed è stato un ponte tra la cultura psicologica occidentale e la tradizione del bhakti yoga: sempre con umorismo, sempre aperto sui suoi difetti, la sua profonda umanità, una straordinaria capacità di insegnare con tutto se stesso.
Quella sera del 1981 al Cenacolo a Firenze vennero a sentirlo con me tre studenti da Pistoia, Davide, Gabriella e Luigi, e io sapevo che offrivo a tre adolescenti un incontro speciale. Da anni volevo vederlo, dopo che Piero Ferrucci mi aveva portato Be here and now dagli Usa, dove aveva venduto un milione di copie. Niente male per un libro sugli insegnamenti spirituali. L’ho riaperto poche settimane fa.
La grande occasione venne a Pomaia, in un ritiro con lui di dieci giorni all’Istituto Lama Tzong Khapa. La sera raccontava storie del Ramayana a 160 adulti che diventavano bambini: ancora una, non vogliamo dormire! Humour, totale assenza di prosopopea, onestà: un cercatore spirituale che ti raccontava il suo viaggio. E ti faceva capire che eravamo tutti in viaggio.
Nel mio studio c’è una foto del colloquio con lui, nei giardini di Pomaia: sono di spalle, un po’ curvo, lui sorride e in quei dieci minuti mi parla della psicosintesi e dei miei dubbi esistenziali: le risposte risuonano in me ancora 32 anni dopo.
È accanto alla foto di Assagioli, mi fa compagnia nelle ore di psicoterapia. L’anno dopo in Francia a seguirlo di nuovo, con Patrizia e Massimo Rosselli. Quanto amore. A Pomaia ho incontrato Margo Russell, che ha fondato la Psykosintes Akademin di Stoccolma, dove da tanti anni faccio vedere agli allievi Fierce grace, il video che racconta il suo viaggio da professore di Harvard alla vecchiaia con l’ictus, sempre impegnato a cercare il senso e l’insegnamento della vita.
Leggete i suoi libri, ne vale la pena. Grazie Ram Dass; sono certo che stai ridendo col tuo amato guru, Neem Karoly Baba.
Andrea Bocconi
Scrittore, psicoterapeuta, didatta di Psicosintesi
Società - 18 Gennaio 2020
Ram Dass, un ponte tra la cultura psicologica occidentale e la tradizione indiana
In Italia non lo conoscono in molti, anche se diversi libri sono stati pubblicati. Negli Stati Uniti è stato una guida per tantissime persone per decenni. Professore di psicologia ad Harvard, era stato cacciato con Thimoty Leary per le sue ricerche sugli allucinogeni come via all’espansione di coscienza.
Era poi andato in India in cerca di verità: l’incontro col suo guru gli aveva fatto capire che non occorreva la chimica per crescere spiritualmente. Per decenni ha insegnato, ed è stato un ponte tra la cultura psicologica occidentale e la tradizione del bhakti yoga: sempre con umorismo, sempre aperto sui suoi difetti, la sua profonda umanità, una straordinaria capacità di insegnare con tutto se stesso.
Quella sera del 1981 al Cenacolo a Firenze vennero a sentirlo con me tre studenti da Pistoia, Davide, Gabriella e Luigi, e io sapevo che offrivo a tre adolescenti un incontro speciale. Da anni volevo vederlo, dopo che Piero Ferrucci mi aveva portato Be here and now dagli Usa, dove aveva venduto un milione di copie. Niente male per un libro sugli insegnamenti spirituali. L’ho riaperto poche settimane fa.
La grande occasione venne a Pomaia, in un ritiro con lui di dieci giorni all’Istituto Lama Tzong Khapa. La sera raccontava storie del Ramayana a 160 adulti che diventavano bambini: ancora una, non vogliamo dormire! Humour, totale assenza di prosopopea, onestà: un cercatore spirituale che ti raccontava il suo viaggio. E ti faceva capire che eravamo tutti in viaggio.
Nel mio studio c’è una foto del colloquio con lui, nei giardini di Pomaia: sono di spalle, un po’ curvo, lui sorride e in quei dieci minuti mi parla della psicosintesi e dei miei dubbi esistenziali: le risposte risuonano in me ancora 32 anni dopo.
È accanto alla foto di Assagioli, mi fa compagnia nelle ore di psicoterapia. L’anno dopo in Francia a seguirlo di nuovo, con Patrizia e Massimo Rosselli. Quanto amore. A Pomaia ho incontrato Margo Russell, che ha fondato la Psykosintes Akademin di Stoccolma, dove da tanti anni faccio vedere agli allievi Fierce grace, il video che racconta il suo viaggio da professore di Harvard alla vecchiaia con l’ictus, sempre impegnato a cercare il senso e l’insegnamento della vita.
Leggete i suoi libri, ne vale la pena. Grazie Ram Dass; sono certo che stai ridendo col tuo amato guru, Neem Karoly Baba.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "So che con Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, non vedremo mai più il disastro che abbiamo visto in Afghanistan quattro anni fa. Quindi sicurezza delle frontiere, sicurezza delle frontiere, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale per una semplice ragione. Se non sei sicuro, non sei libero". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "C'è una crescente consapevolezza. C'è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori". Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
"E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un'aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - In Ucraina "un popolo coraggioso combatte contro una brutale aggressione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana. Io vi dico: non è così". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention Cpac a Washington.