Lo strappo dell'ex premier sta agitando le acque nel centrosinistra pugliese a quattro mesi dal voto per il rinnovo della Regione guidata dall'ex sindaco di Bari. Ilfattoquotidiano.it ha sentito il parere di tre politici indicati dalle cronache e dai retroscena come possibili antagonisti del presidente regionale
L’onda lunga partita dall’ex premier Matteo Renzi non si placa e agita le acque nel centrosinistra pugliese. Dopo lo strappo sul candidato alle prossime regionali di maggio, scatta il toto nome. Chi cioè sarà il “fratello coltello”, pronto a sfidare il governatore uscente. I nomi si susseguono da ore. In lizza l’ipotesi di Dario Stefàno, vicepresidente dei senatori Pd, in ottimi rapporti con Renzi e da tempo critico verso Michele Emiliano. Ma l’ex assessore pugliese non conferma e non smentisce. “Non lo so, sono stato una settimana a letto con la febbre. Non so neanche cosa stia succedendo”, risponde sbrigativo a ilfattoquotidiano.it. Sorride Gianrico Carofiglio, ex magistrato, ex senatore Pd e scrittore di successo, alla domanda sulla possibilità che sia lui il nome di Italia Viva per la Puglia. Ma non risponde, così come decide di non commentare la decisione di Renzi di staccare definitamente la spina al Pd di Emiliano. Non ne sa nulla neanche Marcello Vernola, ex presidente della Provincia di Bari, ora forzista. Anche lui tra i candidati ipotizzati. Non è comunque da escludere che Renzi e il coordinamento regionale puntino invece a un nome della società civile, lontano dalle dinamiche politiche degli ultimi anni. Fari puntati, quindi, sul mondo delle imprese e dell’agricoltura.
Tutte ipotesi all’interno di una questione che di certo sta creando non pochi disappunti in casa del centrosinistra, a soli quattro mesi dalle elezioni. Intanto – nelle scorse ore – il coordinatore di Italia Viva Ettore Rosato ha incontrato il leader di Azione Carlo Calenda. Tema centrale, l’alleanza in vista delle regionali e appunto la questione Puglia. Si rafforza alla spicciolata, quindi, il fronte liberaldemocratico che assieme a Benedetto Della Vedova (+ Europa) vuole essere una alternativa al Partito democratico e che rischia di essere sperimentato proprio in Puglia. Intanto dalle stanze del Partito democratico si invoca l’unità perché presentarsi autonomamente rischierebbe di compromettere l’esito delle elezioni di maggio. “Non dividiamoci. Mi ostino a pensare che quella di Renzi, Calenda e Della Vedova non sia una decisione definitiva ma un avviso ai naviganti. Al quale, se così fosse, come tutti ci auguriamo, non si potrà rimanere insensibili ma bisognerà rispondere con la dovuta attenzione e responsabilità”. È l’appello lanciato da Elena Gentile, ex eurodeputata del Pd e candidata (sconfitta) alle primarie pugliesi del centrosinistra, nei confronti della ministra Teresa Bellanova di Italia Viva, al suo leader nazionale Matteo Renzi e ai leader di Azione, Carlo Calenda e + Europa, Benedetto Della Vedova.
“Agli errori di Emiliano non si rimedia – dice Gentile – dividendo la coalizione di centrosinistra con un candidato presidente aggiuntivo rispetto a quello eletto dalle primarie”. La Gentile auspica che il centrosinistra vinca “non con una clonazione a livello regionale dell’attuale alleanza di governo con i 5 stelle, bensì con l’inclusione nella coalizione di tutti i soggetti politici che si oppongono a una deriva sovranista e antieuropea della nostra Regione. Quindi anche di Italia Viva, Azione, + Europa”. “L’idea che Salvini – aggiunge – possa salire le scale del Palazzo della Regione indossando una felpa con la scritta ‘Puglia, nuova colonia padana’ dovrebbe far riflettere non solo Michele Emiliano ma tutti noi”. “La vocazione al suicidio – conclude Gentile – proprio no”. Il Pd passa quindi al contrattacco.
Parole dure sono arrivate anche da Nicola Oddati della segreteria nazionale Pd, che “invita gli amici di Iv a ripensarci”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Maurizio Martina, deputato Pd ed ex ministro. Ma la risposta di Calenda non si fa attendere: “Non è che voi ricandidate il peggior governatore d’Italia senza alcun confronto e poi ci chiedete di stare zitti e buoni. Ne parliamo dopo le elezioni in Emilia Romagna. Fino a quel momento pancia a terra e zero polemiche”. Si attende quindi di avere conferma su chi rappresenterà l’antiemiliano nel centrosinistra e che si conoscerà – a detta di Renzi – entro metà febbraio. Sui social, intanto, il gruppo “Avanti Renzi” fantastica sul nome del ministro pugliese, la renziana Teresa Bellanova come candidato alle regionali e lancia un sondaggio. Ma Renzi, al momento, la dichiara fuori partita.