“Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all’intestino”. Gianluca Anastasi ha rivelato all’Ansa la malattia del padre, il campione della Juventus scomparso venerdì 17 gennaio a 71 anni. “Ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti, ha scelto lui giovedì sera di andarsene”.
Gianluca ha raccontato gli stadi della malattia, diagnosticata tre anni fa per via di dolori alle gambe e alla braccia, dopo l’operazione per rimuovere un tumore all’intestino: “Il medico ci ha detto che era Sla ma a papà abbiamo preferito tacerlo, anche se lui aveva capito tutto. Abbiamo deciso di dirgli la verità tre mesi fa ma lui come detto lo aveva già immaginato – ha proseguito il figlio – Da allora la cosa è precipitata e gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti, perché papà non riusciva più a muoversi e respirava a fatica e si aiutava con l’ausilio di una macchina da cui non riusciva più a staccarsi”.
La Sla è una malattia neurodegenerativa che attacca le cellule nervose portando al progressivo deterioramento delle abilità motorie, poi le capacità respiratorie, provocando alla fine la paralisi. C’è un’incidenza di casi più alta tra ex atleti e sportivi, e al momento non esiste una cura, nonostante i progressi della ricerca. L’ex calciatore ha rifiutato la possibilità di un intervento di tracheotomia e ha rifiutato l’accanimento terapeutico. Mercoledì è stato ricoverato all’Hospice di Varese, assistito tra i malati terminali, e ha scelto la sedazione profonda. “Lui era cosciente anche se faceva fatica parlare, ha salutato mio fratello che vive in America, poi me e mia mamma, abbiamo chiacchierato una mezz’oretta dei vecchi tempi e della vita bella insieme poi è arrivato il dottore, gli ha messo l’ago per la sedazione. In 40 minuti si è addormentato e il giorno dopo papà è morto”.