Cronaca

Basilicata, 25 arresti dopo la morte del tifoso del Vultur Rionero. “Un agguato premeditato”

In carcere l'automobilista della Fiat Punto che ha investito Fabio Tucciariello, di 39 anni. Ai domiciliari altri 24 sostenitori della squadra lucana. Gli investigatori presumono si sia trattato di uno scontro tra tifoserie rivali: l'imboscata degli ultras della Vultur, gli scontri e poi la tragedia. Un'ipotesi confermata dal prefetto che ha chiesto ai club di valutare il ritiro dal campionato. Il presidente del Rionero: "Lo escludo, siamo parte lesa"

Un “agguato premeditato” dopo un primo scontro in un’area di servizio poco distante. È questa la principale ipotesi investigativa, confermata dal prefetto di Potenza, nell’inchiesta sugli incidenti nei quali è rimasto coinvolto il tifoso della Vultur Rionero, Fabio Tucciariello, 39 anni, morto dopo essere stato investito da un’automobile a bordo della quale viaggiavano 3 ultras del Melfi, tifoseria rivale, a Vaglio di Basilicata, pochi chilometri dal capoluogo lucano. Nel corso della notte il conducente della Fiat Punto, rintracciata dagli agenti della Squadra Mobile, e 24 tifosi della Vultur sono stati arrestati.

Tirapugni e bastoni – Le accuse – a parte quella di omicidio per il presunto responsabile della morte di Tucciariello – sono di violenza privata e possesso di oggetti atti a offendere, visto che la Polizia scientifica ha ritrovato nei pressi del luogo del presunto agguato un tirapugni e due bastoni. Negli scontri sono rimasti feriti altri tre tifosi: il più grave è stato ricoverato all’ospedale San Carlo e operato a causa della gravità delle fratture riportate a un braccio, a un avambraccio e a una gamba. La sua prognosi è ancora riservata. Altri due, trasportati dal 118 in codice giallo, sono stati dimessi e ascoltati a lungo dagli investigatori.

L’agguato – Si è trattato “di un agguato premeditato: un episodio gravissimo e inaudito”, ha detto il prefetto di Potenza, Annunziato Vardè, al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Stando alla ricostruzione, i tifosi del Rionero erano in una strada che non è sul tragitto per Brienza, dove erano diretti per la trasferta, bensì su quella da cui i tifosi del Melfi avrebbero dovuto passare per recarsi a Tolve. Qui, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, i sostenitori del Melfi, suddivisi in cinque veicoli, hanno trovato la strada sbarrata dall’altra tifoseria.

La ricostruzione – In questi momenti concitati, alcuni tifosi del Melfi sono riusciti a passare mentre altri sono riusciti a fare retromarcia. Invece la Fiat Punto è rimasta bloccata, sono avvenute le violenze e poi l’investimento di Tucciariello. “Stamattina – ha aggiunto il prefetto – è stato valutato di dare una risposta per isolare i tifosi violenti, perché evidentemente non bastano i servizi di ordine pubblico. Il fatto non si è verificato in prossimità di uno stadio né tra le tifoserie di due squadre che si sarebbero dovute affrontare ieri”.

Tensione nei due paesi – Vardè ha chiesto a Vultur Rionero e Melfi, che militano nel campionato di Eccellenza lucana, di valutare “l’ipotesi del ritiro dal campionato” e ha aggiunto che le società “devono isolare i violenti”. Un’ipotesi “esclusa” dal presidente della Vultur, Mario Grande, perché i club “sono parte lesa” e questi episodi “danneggiano il nostro lavoro”. La morte di Tucciariello, tra l’altro, potrebbe provocare tensioni nei due paesi. Il prefetto ha parlato di una “situazione di tensione” e per questo sono stati “intensificati al massimo i servizi di vigilanza e di controllo del territorio”. Vardè ha aggiunto che “sarà valutata caso per caso, partita per partita, la possibilità” di “vietare le prossime trasferte delle due tifoserie”.