“In queste ore sta succedendo qualcosa di sconvolgente. Siamo alla fantapolitica. Chi mi dava per ministro, chi per presidente di società pubblica, chi per presidente delle Nazioni Unite. L’unico cambiamento sarebbe stato passare da governatore della Campania a quello di Bankitalia. Questo sarebbe stato interessante, tutto il resto sono chiacchiere al vento“. Così, su Lira Tv, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commenta il ritardo nell’ufficalizzazione della sua ricandidatura alle prossime elezioni regionali, ironizzando sui retroscena giornalistici in merito.
Il politico menziona il conclave del Pd, tenutosi nell’abbazia di Contigliano (Rieti), dove ha preso parte ai due giorni di seminario con altri amministratori e parlamentari dem: “Mentre i nostri amici si sbizzarrivano sulla fantapolitica, sono stato a Rieti in quest’abbazia sperduta tra le montagne. E abbiamo dibattuto insieme tra sorella nebbia e fratello cinghiale. Alla fine, Zingaretti mi ha chiesto di fermarmi un attimo a parlare con lui. Abbiamo colloquiato in maniera molto amichevole e leale. Gli ho spiegato cosa stavamo facendo sul lavoro e sulle liste a cui stiamo lavorando. Abbiamo parlato della questione del collegio senatoriale del Vomero a Napoli, dopo la morte del senatore M5s Franco Ortolani, una persona amica e perbene che ricordo con grande affetto. In questo è consistito quel colloquio, trasformato poi in altro. No, non ce la possiamo fare. E’ una guerra persa“.
De Luca fa anche un monito al mondo del giornalismo e della comunicazione: “Chi è che oggi sta lavorando sui problemi dei cittadini? Ci sentiamo soli, ma continuiamo a lavorare. E invece c’è chi pensa alle coalizioni, alle intese, alle alleanze, agli accordi, alle trastole. Dobbiamo continuare a mantenere i piedi per terra e a lavorare. E questo continuerò a fare fino all’ultimo minuto di vita della legislatura regionale. Poi chi si appassiona alle chiacchiere, continui ad appassionarsi.Comunque, è stato bello, mi sono sentito per qualche giorno addirittura presidente delle Nazioni Unite. Se me lo propongono, ci penso”.