A distanza di un anno e mezzo mi sembra corretto fornire un’informazione supplementare sul faraonico progetto ossolano dall’inquietante titolo “Avvicinare le montagne”. Nome che presuppone una esasperata visione antropocentrica: le montagne innanzitutto non si spostano e poi non consideriamole un ostacolo, ma anzi una culla di civiltà spesso aggregante. Progetto che, come tutti quelli faraonici (attualmente è il più grosso e impattante intervento previsto sulle Alpi), vede convergere simpatie di partiti politici di supposta sinistra e di supposta destra.
Progetto per il quale siamo quasi alle battute finali. Nel maggio 2018 infatti la Provincia del Verbano Cusio Ossolaha avviato l’iter procedurale di Vas (Valutazione ambientale strategica), nell’ambito della quale sono stati raccolti i pareri dei soggetti competenti in materia ambientale, pareri tutti molto critici.
Giovedì 9 gennaio, nell’ambito delle consultazioni, il Comitato Tutela Devero (che ha raccolto medio temporepiù di 91mila firme di opposizione al progetto, e non sono poche…) è stato audito in Regione, dove non solo ha esposto tutti gli aspetti negativi relativamente all’impatto ambientale e territoriale che il progetto avrebbe (e che ho già esposto in precedenti post), ma ha altresì evidenziato le perplessità che desta la situazione economica del soggetto proponente.
Vediamola. Innanzitutto, a differenza della maggior parte delle stazioni sciistiche, che sono Spa, la San Domenico Ski (soggetto “attuatore” del progetto) è una Srl e i bilanci non sono revisionati. Essa è detenuta al 100% dalla società anonima svizzera Mibafin Investments SA e pertanto i reali imprenditori della San Domenico Ski sono sconosciuti.
Ma, oltre a ciò, ciò che colpisce è che negli ultimi anni la società è sempre risultata in perdita. E l’ultimo bilancio disponibile (30 settembre 2018) registra ricavi in calo del 16% e perdite in aumento del 47%. Questo a fronte di un investimento totale per i nuovi impianti e strutture che dovrebbe essere di ben 130 milioni di euro da parte del privato, oltre che di 43 della mano pubblica. Mano pubblica che ha le pezze al sedere, ma è sempre disponibile a gettare il cuore oltre l’ostacolo quando si tratta di grandi interventi sul territorio.
Si può senz’altro affermare che l’audizione abbia raggiunto il risultato sperato e cioè far aprire gli occhi ai soggetti interessati all’operazione, anche sulle perplessità che desta la stessa in virtù dei dati anche semplicemente economici. In un’area, oltretutto (e il Comitato lo ha sempre sostenuto e dimostrato), che vive sul turismo dolce. Ed è qui il caso di ricordare come l’Osservatorio italiano del turismo montano rilevi come lo sci di discesa registri mediamente un +1% medio annuo, mentre ciaspole, sci-alpinismo e trekking invernale registrano un +10% medio annuo.
In più giova rilevare, come ha fatto di recente la giornalista ambientale Elisabetta Ambrosi, come lo sci da discesa sia – al di là del pesante impatto amplificato dalla produzione di neve finta – uno sport sempre più riservato a una élite, e non già alla massa, come invece è per il turismo dolce.
Infine – ma sarebbe il caso di dire last but not least – le nostre Alpi sono già piene oggi, gennaio 2020, di cimiteri dello sci: impianti e beni immobili di vario tipo abbandonati. Fummo Francesco Pastorelli e il sottoscritto a farne un primo censimento molti anni addietro. A dicembre se ne sono occupati due autorevoli testate, come The Guardian e il Corriere della Sera, il quale ultimo afferma: “A causa del caldo in mezzo secolo la stagione si è ridotta di 38 giorni. L’80% delle piste dipende dalla neve artificiale, che ha costi esorbitanti. Così che aumentano i fallimenti”.
Invito con il presente post il nuovo presidente delle aree protette dell’Ossola, la dottoressa Vittoria Riboni, che si dice da sempre sostenitrice del progetto, a leggere gli articoli. Oltre che il documento prodotto dal Comitato.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti di polizia municipale.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Decine di migliaia di persone si sono radunate per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, in uno stadio alla periferia di Beirut. Molte le bandiere di Hezbollah e i ritratti del leader assassinato che ha guidato il movimento libanese, sostenuto dall'Iran, per oltre tre decenni. Uomini, donne e bambini provenienti dal Libano e da altri luoghi hanno camminato a piedi nel freddo pungente per raggiungere il luogo della cerimonia, ritardata per motivi di sicurezza dopo la morte di Nasrallah avvenuta in un massiccio attacco israeliano al bastione di Hezbollah a Beirut sud a settembre.
Mentre la folla si radunava, i media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in alcune zone del Libano meridionale, tra cui una località a circa 20 chilometri dal confine. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito nel Libano meridionale "diversi lanciarazzi che rappresentavano una minaccia imminente per i civili israeliani". Ritratti giganti di Nasrallah e di Hashem Safieddine (il successore designato di Nasrallah, ucciso in un altro attacco aereo israeliano prima che potesse assumere l'incarico) sono stati affissi sui muri e sui ponti nella parte sud di Beirut. Uno è stata appeso anche sopra un palco eretto sul campo del gremito Camille Chamoun Sports City Stadium, alla periferia della capitale, dove si svolgeranno i funerali dei due leader.
Lo stadio ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori di Hezbollah hanno installato decine di migliaia di posti a sedere extra sul campo e all'esterno, dove i partecipanti potranno seguire la cerimonia su uno schermo gigante. Hezbollah ha invitato alla cerimonia alti funzionari libanesi, alla presenza del presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Quest'ultimo, in un discorso da Beirut, ha descritto i leader assassinati come "due eroi della resistenza" e ha giurato che "il cammino della resistenza continuerà".
Beirut, 23 feb. (Adnkronos) - La rete libanese affiliata a Hezbollah Al-Mayadeen ha riferito che Israele ha effettuato un attacco aereo nell'area di Al-Hermel, nella regione della Bekaa, nel Libano orientale.
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Fabio Balocco
Scrittore in campo ambientale e sociale
Ambiente & Veleni
Piemonte, il progetto ‘Avvicinare le montagne’ sul Devero va avanti. Ma suscita ancora perplessità
A distanza di un anno e mezzo mi sembra corretto fornire un’informazione supplementare sul faraonico progetto ossolano dall’inquietante titolo “Avvicinare le montagne”. Nome che presuppone una esasperata visione antropocentrica: le montagne innanzitutto non si spostano e poi non consideriamole un ostacolo, ma anzi una culla di civiltà spesso aggregante. Progetto che, come tutti quelli faraonici (attualmente è il più grosso e impattante intervento previsto sulle Alpi), vede convergere simpatie di partiti politici di supposta sinistra e di supposta destra.
Progetto per il quale siamo quasi alle battute finali. Nel maggio 2018 infatti la Provincia del Verbano Cusio Ossola ha avviato l’iter procedurale di Vas (Valutazione ambientale strategica), nell’ambito della quale sono stati raccolti i pareri dei soggetti competenti in materia ambientale, pareri tutti molto critici.
Giovedì 9 gennaio, nell’ambito delle consultazioni, il Comitato Tutela Devero (che ha raccolto medio tempore più di 91mila firme di opposizione al progetto, e non sono poche…) è stato audito in Regione, dove non solo ha esposto tutti gli aspetti negativi relativamente all’impatto ambientale e territoriale che il progetto avrebbe (e che ho già esposto in precedenti post), ma ha altresì evidenziato le perplessità che desta la situazione economica del soggetto proponente.
Vediamola. Innanzitutto, a differenza della maggior parte delle stazioni sciistiche, che sono Spa, la San Domenico Ski (soggetto “attuatore” del progetto) è una Srl e i bilanci non sono revisionati. Essa è detenuta al 100% dalla società anonima svizzera Mibafin Investments SA e pertanto i reali imprenditori della San Domenico Ski sono sconosciuti.
Ma, oltre a ciò, ciò che colpisce è che negli ultimi anni la società è sempre risultata in perdita. E l’ultimo bilancio disponibile (30 settembre 2018) registra ricavi in calo del 16% e perdite in aumento del 47%. Questo a fronte di un investimento totale per i nuovi impianti e strutture che dovrebbe essere di ben 130 milioni di euro da parte del privato, oltre che di 43 della mano pubblica. Mano pubblica che ha le pezze al sedere, ma è sempre disponibile a gettare il cuore oltre l’ostacolo quando si tratta di grandi interventi sul territorio.
Si può senz’altro affermare che l’audizione abbia raggiunto il risultato sperato e cioè far aprire gli occhi ai soggetti interessati all’operazione, anche sulle perplessità che desta la stessa in virtù dei dati anche semplicemente economici. In un’area, oltretutto (e il Comitato lo ha sempre sostenuto e dimostrato), che vive sul turismo dolce. Ed è qui il caso di ricordare come l’Osservatorio italiano del turismo montano rilevi come lo sci di discesa registri mediamente un +1% medio annuo, mentre ciaspole, sci-alpinismo e trekking invernale registrano un +10% medio annuo.
In più giova rilevare, come ha fatto di recente la giornalista ambientale Elisabetta Ambrosi, come lo sci da discesa sia – al di là del pesante impatto amplificato dalla produzione di neve finta – uno sport sempre più riservato a una élite, e non già alla massa, come invece è per il turismo dolce.
Infine – ma sarebbe il caso di dire last but not least – le nostre Alpi sono già piene oggi, gennaio 2020, di cimiteri dello sci: impianti e beni immobili di vario tipo abbandonati. Fummo Francesco Pastorelli e il sottoscritto a farne un primo censimento molti anni addietro. A dicembre se ne sono occupati due autorevoli testate, come The Guardian e il Corriere della Sera, il quale ultimo afferma: “A causa del caldo in mezzo secolo la stagione si è ridotta di 38 giorni. L’80% delle piste dipende dalla neve artificiale, che ha costi esorbitanti. Così che aumentano i fallimenti”.
Invito con il presente post il nuovo presidente delle aree protette dell’Ossola, la dottoressa Vittoria Riboni, che si dice da sempre sostenitrice del progetto, a leggere gli articoli. Oltre che il documento prodotto dal Comitato.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Il Papa in prognosi riservata: “Condizioni critiche”. Fedeli in ansia, la Casa Bianca: “Preghiamo per lui”. L’omelia ai diaconi: “L’odio porta il mondo in guerra”
Mondo
Medio Oriente, la diretta – Raid israeliani in Libano e tank in Cisgiordania. Hamas: “Con rinvio rilascio detenuti tregua a rischio”
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Fdi e la svolta Usa sull’Ucraina: “Zelensky è un ostacolo alla pace, ora che c’è Trump basta armi”
Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti di polizia municipale.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Decine di migliaia di persone si sono radunate per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, in uno stadio alla periferia di Beirut. Molte le bandiere di Hezbollah e i ritratti del leader assassinato che ha guidato il movimento libanese, sostenuto dall'Iran, per oltre tre decenni. Uomini, donne e bambini provenienti dal Libano e da altri luoghi hanno camminato a piedi nel freddo pungente per raggiungere il luogo della cerimonia, ritardata per motivi di sicurezza dopo la morte di Nasrallah avvenuta in un massiccio attacco israeliano al bastione di Hezbollah a Beirut sud a settembre.
Mentre la folla si radunava, i media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in alcune zone del Libano meridionale, tra cui una località a circa 20 chilometri dal confine. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito nel Libano meridionale "diversi lanciarazzi che rappresentavano una minaccia imminente per i civili israeliani". Ritratti giganti di Nasrallah e di Hashem Safieddine (il successore designato di Nasrallah, ucciso in un altro attacco aereo israeliano prima che potesse assumere l'incarico) sono stati affissi sui muri e sui ponti nella parte sud di Beirut. Uno è stata appeso anche sopra un palco eretto sul campo del gremito Camille Chamoun Sports City Stadium, alla periferia della capitale, dove si svolgeranno i funerali dei due leader.
Lo stadio ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori di Hezbollah hanno installato decine di migliaia di posti a sedere extra sul campo e all'esterno, dove i partecipanti potranno seguire la cerimonia su uno schermo gigante. Hezbollah ha invitato alla cerimonia alti funzionari libanesi, alla presenza del presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Quest'ultimo, in un discorso da Beirut, ha descritto i leader assassinati come "due eroi della resistenza" e ha giurato che "il cammino della resistenza continuerà".
Beirut, 23 feb. (Adnkronos) - La rete libanese affiliata a Hezbollah Al-Mayadeen ha riferito che Israele ha effettuato un attacco aereo nell'area di Al-Hermel, nella regione della Bekaa, nel Libano orientale.