Karima El Mahroug, alias Ruby, “aveva preso 6 milioni di euro da Berlusconi“, mentre sempre l’ex premier “diede a Minetti un milione di dollari”. La giornalista inglese Hannah Roberts racconta in Aula le rivelazioni che nel 2013 le fece Marysthell Polanco, una delle ospiti alle serate di Arcore di Silvio Berlusconi e tra gli imputati per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nel processo Ruby ter assieme all’ex premier e ad altre 27 persone. L’ex showgirl dominicana spiegò anche alla cronista delle “istruzioni” che le ‘olgettine‘, stando alla deposizione, hanno ricevuto dagli “avvocati” del leader di Forza Italia per “non dire la verità nei processi” sulle serate a villa San Martino. “Polanco disse che Ghedini era il ‘coach’”, ha aggiunto Roberts, citando lo storico legale di Berlusconi, la cui posizione è stata archiviata in fase di indagine.
La cronista inglese ebbe due incontri con l’ex showgirl Polanco – uno anche registrato, l’audio è agli atti del processo – e poi pubblicò un articolo sul MailOnline. Oggi ha risposto alle domande dell’aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio nell’Aula del Palazzo di Giustizia di Milano, dove sono riprese le deposizioni sulle cosiddette cene eleganti di Arcore. Secondo l’accusa, Berlusconi avrebbe pagato i testi dei due processi precedenti (Ruby 1 e Ruby bis) per dire il falso sulle serate a luci rosse a villa San Martino.
La giornalista inglese ha racconto che Polanco le ha parlato non solo dei soldi che avrebbero ricevuto Ruby e altre ragazze, ma anche della “formazione“, ossia del “coaching”, delle “istruzioni” che le olgettine avrebbero ricevuto dai legali di Berlusconi. Stando alla deposizione, Polanco ha riferito alla giornalista che l’ex premier “diede a Minetti un milione di dollari, in particolare il padre di Minetti era andato a casa di Berlusconi e aveva chiesto quei soldi e li aveva ricevuti”. Nicole Minetti, ex consigliere regionale in Lombardia dal 2010 al 2012, stando alla versione di Polanco, “voleva continuare a fare politica, ma Berlusconi non voleva e dunque aveva chiesto quei soldi, anche perché lei sapeva la verità” sulle cene di Arcore. La stessa dominicana, poi, ha parlato dei “6 milioni” a Ruby “da Berlusconi, che le aveva comprato anche una casa in Messico“. “Ruby stessa credo che lo disse a Polanco, credo, non ricordo bene”. Polanco, tra l’altro, ha raccontato a Roberts, riferisce la stessa giornalista, che “Berlusconi scherzando le diceva ‘io sono Satana‘, perché non dormiva molto, penso fosse per quello”.
Oltre alla deposizione della giornalista inglese, è stato ascoltato anche il racconto di un altro teste: il custode di un palazzo a Milano in cui aveva lo studio l’avvocato Luca Giuliante, ex legale di Ruby e tra gli imputati nel processo. Il portinaio ha riferito di alcune “buste con soldi” che passavano dal legale alla stessa Karima El Mahroug. “Una volta – ha spiegato all’aggiunto Tiziana Siciliano – mi sembra che Giuliante mi abbia detto ‘fai attenzione che ci sono soldi”. Ha detto anche di essere stato pagato per questo servizio “150 euro” e che in una delle due volte non gli era stato detto che ci fosse denaro dentro.
“Prima mi chiamava lei, Ruby – ha chiarito il teste – e mi diceva di andare da Luca (Giuliante, ndr) a prendere delle buste per portarle a Genova da lei. L’avvocato mi consegnava la busta e io non mi sono mai permesso di chiedere cosa ci fosse dentro”. Il procuratore aggiunto Siciliano ha letto, però, alcuni messaggi WhatsApp dell’ottobre 2014 nei quali il portinaio parlava con Ruby, per tre giorni consecutivi ed entrambi facevano riferimento ad una busta con “soldi”. “Lei era diventata un po’ pesante, perché pensava che io lavorassi per lei”, ha aggiunto l’uomo, che ha spiegato, invece, di essere amico dell’avvocato Giuliante, anche lui accusato dai pm di corruzione in atti giudiziari, perché avrebbe fatto, secondo l’accusa, da intermediario nelle consegne di denaro da Berlusconi alla ragazza, il cui ‘silenzio’ sulle serate ad Arcore sarebbe stato pagato dal leader di Forza Italia, così come quello di altre olgettine.