Politica

Sardine a Bologna, le voci dalla piazza: ‘Non serve un partito, ma un movimento che dia idee alla politica. Dopo il voto? Ci saremo comunque’

A due mesi dal loro primo flash mob in piazza Maggiore, le Sardine tornano a Bologna, lì dove tutto è iniziato. E vincono ancora una volta la scommessa della piazza: oltre 40mila persone per il concerto evento che chiude queste settimane di mobilitazione contro la narrazione leghista in Emilia Romagna. Anche se la vera partita si giocherà domenica prossima, alle urne. “Sarà un momento di svolta” dice il portavoce delle Sardine Mattia Santori, che specifica di “non temere” l’eventuale vittoria della candidata del Carroccio, Lucia Borgonzoni. “A noi cambia poco, la nostra battaglia culturale l’abbiamo già vinta”. L’ipotesi sembra non scoraggiare neanche gli animi delle persone arrivate da ogni angolo d’Italia in piazza VIII agosto. “Il movimento delle Sardine è solo all’inizio e i partiti dovranno ascoltarci”. Qualcuno ammette: “Sarebbe più difficile esprimersi”. Ma la piazza di Bologna resta comunque “l’inizio di un processo enorme“, a prescindere dall’esito del voto. E sulla forma da dare a quel patrimonio di speranze e partecipazione nessuno ha dubbi: “Non un partito, ma un movimento che dialoghi e dia idee alla politica”