Mercoledì 22 gennaio la squadra più titolata del mondo scenderà in campo a Las Pistas, appena 4mila posti, casa del club rinato per volere dei tifosi dopo il fallimento dello storico club iberico nel 2013. Una storia di sport vero nato dal basso
I due impianti sono uno accanto all’altro, nei pressi della città di Salamanca. Lo Stadio Helmantico fa più di 17mila spettatori ed ha ospitato anche partite della nazionale spagnola; Las Pistas sorge ad appena cinquanta metri di distanza e di spettatori ne tiene appena 4mila. Mercoledì 22 gennaio alle 21 in Copa del Rey il Real Madrid, che soltanto di questo trofeo in bacheca ne ha 19, giocherà in quello piccolino, costruito d’appoggio al primo soprattutto per ospitare l’atletica leggera. Ufficialmente lo stadio è intitolato a Javier Sotomayor, il cubano che qui ha battuto due volte il record mondiale di salto in alto. Proprio a Las Pistas gioca infatti le partite casalinghe Unionistas de Salamanca e nessuna deroga è stata applicata per spostare la gara dei Sedicesimi della coppa nazionale nell’impianto più capiente. In città nessuno si aspettava qualcosa di diverso. Almeno tra chi conosce bene la storia, che è recentissima, del club e la sua filosofia.
Unionistas de Salamanca CF, che milita da un paio di stagioni nella terza serie spagnola, è nato nel 2013 per volontà dei tifosi dello storico club cittadino che era appena fallito, seguendo dunque i criteri del calcio popolare. Lo statuto del club afferma che Unionistas CF giura eterna fedeltà al club scomparso, ma non cerca, né mai lo farà, di sostituirlo. In quattro stagioni sono saliti di tre categorie, arrivando appunto alla Segunda Division B e facendo quest’anno una splendida impresa in coppa nazionale. Al primo turno hanno battuto una pari categoria, poi il successo con il Deportivo La Coruna, campione di Spagna nel 2000 e oggi in serie B. A Las Pistas hanno fatto 1-1 per poi vincere ai rigori, guadagnandosi così la possibilità di sfidare il Madrid. Dopo la partita tutti i giocatori, lo staff e i tifosi speravano che il sorteggio regalasse questa opportunità. Quella di sfidare il Real Madrid.
Nello statuto si dichiarano inoltre completamente in opposizione a qualunque altro club tentasse di diventare erede del vecchio Salamanca. Perché in città c’è un’altra squadra, e anch’essa gioca nella serie C spagnola. Si chiama Salamanca Club de Futbol UDS, nata nello stesso anno, il 2013, ma non dal basso bensì grazie a degli investimenti stranieri. Con questi soldi hanno acquistato lo stadio Helmantico, proprio quello nel quale giocava il vecchio club defunto. Ora figurarsi se i duri e puri dell’Unionistas se lo facevano prestare. Contro il Real giocheranno nello stadio nato per l’atletica. Per Los Pisteros il giorno di partita è sempre una festa, l’ambiente è familiare e si percepisce l’attaccamento al club. Anche se la conduzione della società sembra quasi di livello artigianale, nulla viene trascurato. Il profilo Twitter è molto attivo, ha parecchi followers e un solo profilo seguito, quello del vecchio club il cui ultimo cinguettio è ovviamente datato 2013, anno del fallimento. Sette anni dopo Unionistas de Salamanca sfida il club più titolato al mondo.