Ventinove deputati di M5s, Pd, Leu e +Europa hanno firmato un emendamento al decreto Milleproroghe che punta a chiedere la liberalizzazione della cannabis light. E all’elenco dei prodotti che si possono ottenere dalla coltivazione della canapa e che possono essere commercializzati, i deputati chiedono di aggiungere i “preparati contenenti cannabidiolo (CBD) il cui contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) non sia superiore allo 0,5 per cento per qualsiasi uso derivanti da infiorescenze fresche ed essiccate e oli”. Un emendamento per liberalizzarla era stato inserito in manovra, ma era saltato perché dichiarato inammissibile in aula dalla presidente del Senato Casellati.
“È già trascorso troppo tempo senza che il Parlamento abbia risolto una questione che colpisce migliaia di lavoratori e centinaia di realtà produttive del Paese legate ai prodotti con cannabis light – ha spiegato il primo firmatario della norma Riccardo Magi di +Europa -. Se si fosse trattato di un altro settore, il governo avrebbe già fatto un decreto ma, parlando di cannabis, pur in una forma che non ha alcun effetto drogante, si va per le lunghe”. Protestano le opposizioni: primo su tutti Matteo Salvini. “Invito i parlamentari ignoranti che hanno presentato un emendamento per la diffusione delle droghe ad andare a parlare con i medici, con i volontari e soprattutto con le ragazze e i ragazzi che a San Patrignano combattono da anni per liberarsi dal dramma della droga. Vergogna! – ha detto il leader del Carroccio -. Chi sceglie la Lega sceglie la lotta alla droga, ovunque”.
Protesta anche Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera dei deputati di Forza Italia: “Non esistono droghe leggere o droghe meno dannose di altre. Noi diciamo ‘no’ alla droga, che fa sempre male e che rappresenta un pericolo concreto per tanti nostri ragazzi. Non si usi un provvedimento come il milleproroghe per proporre strumentalmente al Parlamento questa inaccettabile e rischiosa misura”.