La loro confessione sul furto del quadro di Klimt è ora al vaglio degli inquirenti che indagano per accertare se il loro racconto fatto al cronista di Libertà sia attendibile
“Siamo gli autori del furto del Ritratto di Signora dipinto da Klimt. Abbiamo fatto in modo che il quadro ritornasse a Piacenza, un regalo alla nostra città”. È questa la confessione fatta da due 66enni a un giornalista del quotidiano Libertà che ha pubblicato una lettera nella quale i due sedicenti ladri si assumono la responsabilità del furto di un’opera di Klimt, Ritratto di Signora, trafugata dalla Galleria Oddi Ricci il 22 febbraio 1997 e ritrovata lo scorso 10 dicembre in un’intercapedine di un muro esterno dello stesso museo dove sono ospitati circa 400 capolavori tra cui Hayez, Segantini, Lega, Pellizza da Volpedo.
I due autori della lettera sono stati identificati e interrogati dai carabinieri: si tratta di due anziani malavitosi con precedenti per furto che facevano parte della cosiddetta “banda del grimaldello” che tra il 2013 e il 2014 razziò case, gioiellerie e ospedali tra Parma, Reggio Emilia, Lodi e Cremona, mettendo a segno 47 colpi accertati grazie a “dritte” che gli arrivavano da informatori su quadri, sculture e gioielli da portare via. Solo venerdì scorso sono stati condannati dalla Cassazione uno a sette anni e l’altro a 4 anni e 8 mesi di carcere. La loro confessione sul furto del quadro di Klimt è ora al vaglio degli inquirenti che indagano per accertare se il loro racconto fatto al cronista di Libertà sia attendibile.